Politica

Conte rassicura sul Mes: "Rinvio possibile, non ci faremo fregare"

Il presidente del Consiglio però sgrida gli avversari: "Bisogna evitare la fanfara propagandistica che fa salire lo spread". E ribadisce: "Non ho firmato nulla"

Conte rassicura sul Mes: "Rinvio possibile, non ci faremo fregare"

Giuseppe Conte è sicuro: l'Italia sul Mes troverà una soluzione. Ma bisogna fare i conti con la dura presa di posizione da parte di Luigi Di Maio, che ieri ha rimarcato il ruolo di rilievo del Movimento 5 Stelle: "Io credo che la loro volontà sarà assolutamente rispettata, ma anche quella delle altre forze politiche. Per andare avanti serve l’accordo tra tutte le forze che sostengono il governo. Lavoriamo in un percorso che è collettivo e le riforme che adotteremo saranno sempre nell’interesse dei cittadini". Il presidente del Consiglio ha spiegato che il governo si sta muovendo "in una logica di pacchetto", ovvero nel progetto vi sono sia l'unione bancaria sia quella monetaria: "È giusto che l’Italia si esprima solo quando avrà una valutazione complessiva su dove si sta andando, io ancora non ho firmato nulla, tantomeno una cambiale in bianco". E ha voluto rassicurare il Paese: "Non faremo una figuraccia. ci sono 19 Paesi che stanno scrivendo una riforma, c’è una sintesi nazionale da fare e poi una europea. State sicuri che non ci faremo fregare".

Il premier ha confermato che l'ipotesi del rinvio è al vaglio: "Non lo escludo. Abbiamo evitato già tante insidie, io non ho abbracciato in Parlamento fideisticamente il Mes. Però bisogna dire che esiste già". E ha colto l'occasione per avvertire gli avversari: "Bisogna evitare la fanfara propagandistica che fa salire lo spread, l’Italia ha un debito sostenibile e il Mes si attiva su base volontaria". Tutto sommato ritiene che la riforma possa essere utile all'Italia: "Abbiamo evitato dei peggioramenti, gli aiuti vengono dati direttamente alle banche e non allo Stato, senza influenza sul debito".

Il governo

Nell'intervista rilasciata al Corriere della Sera, l'avvocato ha parlato anche dell'esecutivo. Recenti sono le critiche da parte dei grillini, che lo hanno accusato di essere troppo sposato sul Partito democratico: "Non sono vicino a nessuno, sono un capo di governo che sta portando un programma di 29 punti, ho un rapporto più facile, per ragioni storiche, con il Movimento, ma non si può fare una comparazione. Il Pd lo sto conoscendo ora, è una stupidaggine dire che sul Mes sono più vicino al Pd, il Pd è arrivato adesso".

All'interno del governo però resta aperta la questione prescrizione, per cui Conte ha sottolineato di lavorare al fine di trovare un compromesso: "La prescrizione col primo grado di giudizio è una soluzione assolutamente sostenibile, ma sicuramente va corredata con misure di garanzia che assicurino la ragionevole durata del processo".

Il presidente del Consiglio si è infine difeso sull'attacco de Le Iene: "Ho chiarito tutto, anche con loro, c’è solo un progetto di parcella e non una parcella, ed è del 2009 il concorso è del 2002.

Non vedo come il concorso possa essere inficiato".

Commenti