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Dai vitalizi alle pensioni: ecco le sforbiciate di Di Maio

Il ministro in pressing per i tagli alle pensioni alte e ai vitalizi. Ma i conti non tornano. Ecco tutti gli assegni nel mirino

Dai vitalizi alle pensioni: ecco le sforbiciate di Di Maio

Il governo è pronto ad usare le forbici per tagliare gli assegni delle pensioni e i vitalizi. Anche oggi il ministro del Lavoro, Luigi Di Maio ha ribadito il piano dell'esecutivo che prevede una sforbiciata consistente sulle pensioni alte per finanziare poi l'aumento delle minime. "La Camera è pronta ad abolire i vitalizi ad ex parlamentari e io farò una legge sulle pensioni d’oro. Ovviamente su questo ci sarà chi dirà che stiamo tagliando pochi soldi. Io non credo che saranno pochi soldi ma finalmente stiamo dicendo che in uno Stato che in passato ha chiesto sacrifici ai cittadini per finanziare i privilegi, si tagliano i privilegi per ridare soldi ai cittadini", ha affermato Di Maio.

E sul taglio ai vitalizi è intervenuto anche il presidente della Camera, Roberto Fico: "Domani alle 8,30 ho convocato l’Ufficio di presidenza di Montecitorio dove presenterò la delibera per il superamento dei vitalizi. Il taglio ai costi della politica è un tema su cui ci siamo concentrati da tempo ed è tra i principali obiettivi della legislatura. Il lavoro sulla delibera relativa al superamento dei vitalizi degli ex parlamentari è stato costante e approfondito e verrà illustrato proprio domattina. Continueremo a lavorare per il superamento definitivo dei privilegi con tre obiettivi: taglio dei costi, trasparenza e partecipazione". Ma sul fronte dei tagli vanno precisate alcune cose. Di Maio sostiene che dalle sforbiciate alle pensioni alte nelle casse dello Stato entrerà un miliardo di euro. I conti non tornano. Il governo, come aveva sottolineato il premier Giuseppe Conte nel suo discorso alla Camera per la fiducia, dovrebbe tagliare gli assegni superiori a 5000 euro netti. Il risparmio che ne deriverebbe è nettamente inferiore al miliardo di euro di cui parla il ministro del Lavoro.

Come ha spiegato il portavoce di gruppi FI alla Camera e al Senato, Giorgio Mulè, il taglio dei vitalizi e delle pensioni porterebbe ad un risparmio di un terzo rispetto a quello annunciato da Di Maio. Ma lo stesso ministro, durante lo scorso weekend ha anche tirato in ballo le pesioni da 4mila euro. Come ha ricordato ilGiornale, con il piano Di Maio si arriverebbe ad un t6aglio da circa 210 milioni netti. Quota ben lontana dal miliardo di cui parla il ministro del Lavoro. Lo spauracchio è che per aumentare le entrate da destinare alle minime, il governo possa mettere nel mirino anche assegni inferiori ai 4-5mila euro.

Una vecchia idea grillina che potrebbe tornare nuovamente sul campo.

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