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Dl Sicurezza bis arriva in Cdm. È la stretta di Salvini sulle Ong

Il testo è stato modificato rispetto alla prima versione. Ma restano le sanzioni e la confisca delle navi delle Ong che soccorrono i migranti

Dl Sicurezza bis arriva in Cdm. È la stretta di Salvini sulle Ong

Il decreto Sicurezza bis approda in Consiglio dei ministri. Il via libera del Cdm alla nuova norma sull'immigrazione (e non solo) potrebbe arrivare oggi, dopo il vertice notturno di governo andato in scena ieri sera. Il testo è stato limato e differisce in parte da quello partorito dagli uffici del Viminale, ma è comunque un cambio di passo importante. Soprattutto sul ruolo delle Ong nel Mediterraneo.

Come noto, la prima versione del decreto non era piaciuta molto al Colle. Sergio Mattarella aveva storto il naso e Giuseppe Conte si è opposto all'approvazione del dl così come ideato da Matteo Salvini. A mettere a rischio la norma era la parte sui "superporteri" in capo dal Viminale, l'articolo che prevedeva la gestione esclusiva dell'Interno dell'ordine e della sicurezza nell'immigrazione. Il nuovo testo, riporta il Messaggero, prevede che il divieto all'ingresso di navi Ong nei porti italiani "viene adottato di concerto con il ministro della Difesa e con il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, secondo le rispettive competenze, informandone il presidente del Consiglio dei ministri".

Al di là delle altre modifiche (niente più divieti sulla difesa passiva nelle manifestazioni di piazza e riduzione degli stanziamenti per le indagini sotto copertura), il tema scottante è ovviamente quello che riguarda le Ong. Se in un primo momento il Viminale aveva previsto una multa da 3.500 a 5mila euro per ogni migrante portato da una imbarcazione umanitaria nel Belpaese, ora a rischiare saranno il comandante, l'armatore e il proprietario della nave in caso di violazione dei trattati internazionali e delle leggi nostrane. La sanzione è stata però aumentata e va da 10mila a 50mila euro. Attenzione: si potrà comunque provvedere alla confisca dell'imbarcazione (se il numero di stranieri irregolari trasportati è superiore a 100 o in caso di reiterazione del reato) e il Viminale potrà vietare "l' ingresso, il transito e la sosta di navi, salvo che si tratti di naviglio militare o in servizio governativo non commerciale per ragioni di pubblica sicurezza".

Per motivare il decreto legge (che, come noto, deve essere giustificato in base a "necessità e urgenza"), non appare più "l'attuale contesto internazionale" - riporta il Messaggero - ma la "straordinaria necessità di prevedere misure che contrastino prassi elusive della normativa internazionale in materia di pubblica sicurezza".

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