Cronaca nera

Donna trascinata e uccisa da un camion dell'Amsa

Continua la strage di pedoni (e di ciclisti) a Milano, spesso con incidenti che coinvolgono mezzi pesanti

Donna trascinata e uccisa da un camion dell'Amsa

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Continua la strage di pedoni (e di ciclisti) a Milano, spesso con incidenti che coinvolgono mezzi pesanti. Il più recente episodio ieri, quando una donna di 75 anni è stata investita da un compattatore dell'Amsa, la società cittadina di raccolta dei rifiuti. L'anziana era sulle strisce pedonali ed è stata trascinata dal camion per circa 80 metri. È morta poco dopo l'arrivo in ospedale.

È successo intorno alle 11 di ieri in via Trasimeno, in fondo a via Padova, nella periferia nord orientale della metropoli. La vittima si chiamava Antonia Pansini. Sul posto, insieme al 118, è intervenuta la polizia locale che ha effettuato i rilievi stradali e sta cercando di ricostruire l'accaduto. Dai primi riscontri emerge che la donna è stata travolta mentre attraversava a piedi la carreggiata sulle strisce pedonali. Sarebbe stata agganciata dalla parte posteriore del mezzo Amsa che da via San Mamete stava svoltando a destra in via Trasimeno appunto. È stata trascinata per alcuni metri, prima che l'autista si accorgesse di aver investito una persona durante la manovra. Alcuni testimoni hanno raccontato che Antonia, Nina per i suoi vicini, ha gridato invano: «Fermatevi!». La donna è stata soccorsa dagli operatori del 118, arrivati con un'ambulanza e un'automedica, era in condizioni molto gravi, in arresto cardiocircolatorio, ed è stata trasportata in codice rosso all'ospedale San Raffaele. È però deceduta poco dopo il suo arrivo. Amsa in una nota «esprime profondo cordoglio e vicinanza alla famiglia della cittadina coinvolta». E aggiunge che «in attesa di conoscere gli esiti degli accertamenti in corso, si è immediatamente messa a disposizione delle Autorità competenti per contribuire a chiarire ogni aspetto dell'accaduto».

Solo poche ore prima sempre a Milano era stato investito un ragazzo di 28 anni. Anche Vassil Facchetti è morto poco dopo essere stato portato al Niguarda. Alle 4 di domenica stava attraversando la strada, fuori dalle strisce pedonali, in viale Jenner, nella prima periferia nord. Era appena uscito con gli amici dalla discoteca Alcatraz, poco lontana. Il guidatore che l'ha investito non si è fermato a prestare soccorso. Poi nella serata di domenica si è costituito ai carabinieri. Poco prima aveva provato a denunciare falsamente il furto della propria auto, una Mercedes nera. Si chiama Mohamed El Sharkawy, è un 29enne nato in Italia di origini marocchine. «Mi sono spaventato, avevo paura e sono scappato.

Poi sono stato troppo male per quello che avevo fatto e ho deciso di confessare», ha dichiarato al pm Paolo Storari, che coordina le indagini dei vigili.

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