Economia

Draghi: "Euro irreversibile". Pressing di Bce e Bruxelles

Il governatore avvisa l'Italia: l'instabilità è pericolosa Dombrovskis evoca la manovra e il rischio mercati

Draghi: "Euro irreversibile". Pressing di Bce e Bruxelles

Fate presto. E questa volta l'appello arriva direttamente dalle principali istituzioni europee, preoccupate dalla situazione italiana. Bruxelles (la Commissione europea e l'Eurogruppo) e Francoforte (la Banca centrale europea) temono che si protragga lo stallo. Ma anche che spunti una maggioranza intenzionata a scardinare gli impegni con l'Ue.

Il messaggio lanciato ieri da Valdis Dombrovskis e Mario Draghi va oltre il richiamo e la minaccia di una procedura per deficit eccessivo, visto che entrambi evocano la reazione dei mercati finanziari. L'esito del voto, ha premesso il presidente della Bce, non ha minato la fiducia, come è già successo in altre elezioni in Europa. «Quello che abbiamo visto nei pochi casi passati di elezioni - ha spiegato Draghi - non suggerisce che il mercato abbia reagito in un modo che possa minare la fiducia e con le elezioni italiane è stato più o meno lo stesso». Comunque «non bisognare sottostimare il fatto che una protratta instabilità potrebbe minare la fiducia». Alla riunione del direttivo di ieri l'Italia non era all'ordine del giorno, ma i giornalisti hanno chiesto a Draghi una valutazione sul voto. «In generale ci preoccupa la sostenibilità fiscale nei paesi con alto debito».

Poi due affondi su temi che chiamano inevitabilmente in causa il Movimento cinque stelle e la Lega. L'adesione alla moneta unica, innanzitutto. «L'euro è irreversibile». Poi, «un'unione economica e monetaria più profonda resta una priorità». Più che passi indietro, la Bce chiede progressi «decisivi per completare l'unione bancaria e del mercato dei capitali». Critiche anche ai dazi. Alle scelte di Donald Trump, sicuramente, ma anche a un'eventuale risposta europea che potrebbe avere ricadute negative sui cambi. Sono decisioni che «vanno prese in modo multilaterale».

Anche da Bruxelles sono arrivati inviti a fare presto. Ufficiosamente dall'Eurogruppo, quindi dai paesi dell'Area Euro, ieri è filtrato un invito a insediare un governo «molto rapidamente». Poi una precondizione: dopo il voto, «le regole non sono diverse». Nessuno sconto, quindi.

Messaggio ribadito ieri dal vicepresidente della Commissione Europea Valdis Dombrovskis. Importante che l'Italia «mantenga la rotta». Vanno rispettate le regole europee, ma anche quelle non scritte che guidano i mercati.

La «disciplina» dettata dai mercati finanziari «può avere un ruolo» nell'influenzare la direzione della politica economica del governo che verrà. Quindi, è importante «non creare aspettative negative», come accadrebbe se si deviasse dal percorso concordato con la Commissione per riportare in linea i conti. Il riferimento è a un'intervista di Alberto Bagnai, economista della Lega di Matteo Salvini che ha prefigurato un piano di investimenti pubblici anche in deroga ai limiti concordati con l'Ue, quindi in deficit.

La linea della Commissione non cambia. Anzi, se possibile, si irrigidisce rispetto a prima. Non solo non verrebbe accettato nessuno sforamento del deficit, ma l'esecutivo Ue non ha nessuna intenzione di rinunciare alla manovra da 3,5 miliardi sui conti 2018, che il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan nega. «C'è l'aspettativa di una correzione dello 0,3% del Pil - aggiunge - come sforzo strutturale quest'anno. Verrà valutato in maggio». Ma l'Italia ha un alto debito, quindi «è importante mantenersi in rotta per quanto riguarda politiche di bilancio responsabili».

Appello poco tecnico e molto politico.

La speranza a Bruxelles è che il capo dello Stato Sergio Mattarella riesca a trovare una soluzione che accontenti tutti.

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