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Tra dubbi e trabocchetti la Meloni prende tempo

Fdi in pressing sulla leader perché si candidi. La Russa: "Ora Guido faccia un passo di lato"

Tra dubbi e trabocchetti la Meloni prende tempo

Roma - Nessun vertice dell'ultima ora, nessuna pubblica ricucitura, nessun ripensamento da parte di Silvio Berlusconi. Giorgia Meloni e la dirigenza di Fratelli d'Italia incassano non senza preoccupazione il secco «no» del presidente di Forza Italia che chiude la porta alla richiesta avanzata dall'ex ministro della Gioventù di un vertice a tre in cui fare chiarezza sull'intricato caso Roma. «Certo se dicono no a una richiesta avanzata da uno dei tre leader della coalizione la ricucitura diventa più complicata».Il clima che si respira dentro il partito non è dei migliori. Nonostante la grande indecisione che ha segnato le mosse di FdI sulla scacchiera del Campidoglio, i dirigenti ci tengono a sottolineare che la tenuta della coalizione resta un valore importante. Lo scenario che si spalanca di fronte è ricco di incognite. Certo la dichiarazione di Guido Bertolaso sulla maternità della Meloni, le polemiche che ne sono conseguite e le molte manifestazioni di solidarietà (ovviamente tutt'altro che immuni da strumentalizzazioni politiche) non vengono accolte con dispiacere. Ma il tema di una campagna elettorale da affrontare in gravidanza non è certo una preoccupazione svanita, visto che la stessa giovane leader ha più volte ripetuto di non poter «non interrogarsi su una campagna elettorale fatta al settimo mese di gravidanza».Il pressing del partito nei suoi confronti resta, però, alto anche perché esiste il rischio di far traslocare parte dei voti di destra verso Matteo Salvini e Francesco Storace, nel caso in cui Fratelli d'Italia dovesse restare da solo con Forza Italia ad appoggiare Bertolaso. A quel punto meglio tentare la navigazione in solitaria, oppure procedere con il sostegno della Lega che pure subisce la tentazione di virare su Alfio Marchini. In ballo non c'è soltanto la partita per le Amministrative, ma l'intera alleanza di centrodestra e le Regioni dove Fi, Lega e Fdi governano insieme. Senza dimenticare che in caso di rottura Fratelli d'Italia potrebbe anche ritirare l'appoggio a Stefano Parisi a Milano, andando a colpire nella città a cui Forza Italia e Lega sono più legati, anche se l'ipotesi viene smentita da tutti i dirigenti.La speranza resta quella di riuscire a portare a termine una ricucitura. E a questo scopo viene «sconvocata» la riunione del coordinamento politico prevista per oggi per evitare equivoci (si era diffusa la voce di un annuncio della candidatura della Meloni). Qualcuno prova a leggere come una apertura questa frase di Bertolaso: «Se Giorgia Meloni si candida in nome e per conto di tutto il centrodestra, tirerò le conclusioni di questa sua decisione». Nel corso della giornata, poi, viene ipotizzata una conferenza stampa in cui lanciare un appello alla ragionevolezza. Alla fine l'ipotesi decade, ma è Ignazio La Russa a lanciare un appello all'ex capo della Protezione civile per chiedergli di «non caricare sulle spalle di Berlusconi il peso di una scelta difficile e dolorosa.

Bertolaso faccia un passo di lato».

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