Politica

La festa della polizia sul diritto alla sicurezza: 2,5 miliardi per assumere

In Italia sono 2.033 gli uomini impiegati per la tutela dei cittadini e della proprietà

Chiara Giannini

Roma Sono centomila i poliziotti italiani che ci difendono ogni giorno e a tutti loro è stata dedicata ieri la festa per il il 167° anniversario dalla fondazione della Polizia di Stato.

Nonostante la pioggia battente, la cerimonia, che come ogni anno si è tenuta nella cornice della terrazza del Pincio, ha visto la presenza delle più alte cariche dello Stato, dal presidente della Camera, Roberto Fico, fino al premier Giuseppe Conte e ai vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio.

Un dato che è subito saltato agli occhi è quello legato alle scorte in Italia. Il ministro dell'Interno, infatti, ha chiesto una approfondita valutazione sul numero delle persone che attualmente ne hanno diritto al fine di evitare «che troppi poliziotti siano distratti dai compiti di istituto» e che qualcuno ne approfitti per avere «un autista personale o un accompagnatore».

Sono, infatti, 571 le scorte in tutta Italia, con 2.033 agenti impiegati (850 poliziotti, 811 carabinieri, 284 finanzieri e 88 agenti di polizia penitenziaria). La regione con più dispositivi è il Lazio (176 scortati). Seguono Sicilia con 125 e Campania con 70. La categoria più protetta è quella dei magistrati con 274 tutelati, seguono i politici (60). A novembre, le scorte erano 585 con 2.072 agenti impiegati.

Ma Salvini ha chiarito anche che bisogna mettere l'accento sulla questione delle assunzioni.

«Nel 2022 e 2023 - ha raccontato - andranno in pensione più di 6mila donne e uomini per ciascun anno, quindi se si ragiona a breve periodo non si fa un servizio a questo Paese. Per questo stiamo investendo su un piano di assunzioni straordinario che non deve essere solo per il 2019. I 2 miliardi e mezzo di euro sinora stanziati per le assunzioni devono essere solo un primo passo».

Il vicepremier che, indossando la giacca della polizia, scherzosamente ha chiamato i poliziotti «colleghi», ha detto poi che si deve «essere orgogliosi delle nostre forze dell'ordine, perché per ciò che concerne la sicurezza sono un modello di cui andare fieri».

Il capo della polizia, Franco Gabrielli, ha aperto l'evento, dopo la lettura del discorso di auguri del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando dell'impegno quotidiano degli agenti.

«Tutti i traguardi raggiunti - ha spiegato il prefetto - sono arrivati grazie alla professionalità delle nostre donne, che sono il 15 per cento, con il 35 per cento di impiego in incarichi dirigenziali e dei nostri uomini. Questa fiducia da parte dei cittadini non si conquista una volta e per sempre, ma è il risultato di un patto con la gente. Il nostro Paese - ha proseguito - ha bisogno di servitori dello Stato credibili». Ha quindi parlato del «processo di riforma che ha interessato i vari settori della polizia». «Al nostro fianco - ha detto - ci sono state le organizzazioni sindacali, che hanno saputo interpretare, con sfumature diverse, il ruolo di critico stimolo al nostro agire».

Per l'occasione si è ricordato che l'hashtag #Essercisempre racchiude il senso della condivisione dell'operato della polizia di Stato con i cittadini. Sono quindi state consegnate diverse onorificenze. Il presidente della Repubblica ha concesso, quest'anno, la medaglia d'oro al merito civile alla bandiera della polizia di Stato, per le attività svolte dalla polizia di prevenzione e dalle Digos impegnate nella lotta all'antiterrorismo.

Ma riconoscimenti sono andati anche ai caduti e feriti in servizio, agli sportivi olimpici del Gruppo Fiamme Oro per i risultati ottenuti e a chi si è distinto in attività quotidiane, tra i quali anche coloro che a gennaio sono riusciti a catturare il latitante Cesare Battisti.

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