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La retromarcia dei 5S: riammessi emendamenti sui poliziotti e sui vigili

Il presidente della Camera, Roberto Fico, riammette gli emendamenti della Lega sulla polizia, ma lascia fuori dal testo quelli sui vigili del fuoco

La retromarcia dei 5S: riammessi emendamenti sui poliziotti e sui vigili

Una retromarcia a metà. Dopo una giornata, quella di ieri, scandita dalle tensioni tra i Cinque Stelle e la Lega per gli emendamenti "inammissibili" su Forze dell'ordine e vigili del fuoco, adesso arriva un mezzo passo indietro di Fico. Il presidente della Camera infatti ha messo inserito nuovamente gli emendamenti della Lega che riguardano la Polizia di Stato ma ha respinto quelli che riguardano i vigili del fuoco. Proprio per far passare anche quello sui vigili, i 5 Stelle chiedono un voto unanime nelle commissioni per poter riammettere all'esame il testo. Ad avanzare la proposta sulla possibile soluzione per superare l’impasse relativo alle norme sui Vigili del fuoco, viene riferito, sono stati i presidenti M5s delle due commissioni, Giuseppe Brescia e Francesca Businarolo. La richiesta è stata accolta e l'emendamento sui vigili è rientrato dopo il voto unanime.

Salvini però non ha digerito questi tentativi di sabotaggio da parte dei grillini sul dl Sicurezza Bis. E così ha deciso di mandare un messaggio molto chiaro agli alleati di governo: "Se qualcuno andrà avanti in questo atteggiamento stupido - ha aggiunto il vice premier - la Lega non farà passo indietro. Vado dagli amici alleati e dico o passa questo emendamento oppure non si va avanti. È un principio, se qualcuno pensa di fare uno sgarbo a Salvini danneggiando poliziotti e vigili del fuoco ha trovato il ministro sbagliato. Io porto pazienza su flat tax, sull’autonomia, sui problemi delle imprese ma su questo m’incazzo. O c’è il pacchetto completo oppure è un grosso problema per il governo".

Parole dure e forti che di certo aprono nuovamente la strada verso una rottura tra i gialloverdi. Sono giorni caldi per l'esecutivo. Il braccio di ferro infatti è su due fronti. Uno, come detto, è quello del dl Sicurezza bis, l'altro invece è quello delle Autonomie. Di Maio ha risposto al leader della Lega invitandolo a non cercare "pretesti" per una possibile crisi di governo. Insomma le scintille tra i due vicepermier e tra le due anime del governo ricordano quelle del periodo che ha preceduto le elezioni europee. Una campagna elettorale di fuoco che di fatto ha messo in discussione, spesso, la tenuta dell'esecutivo. Lo scenario si ripete e questa volta senza elezioni dietro l'angolo l'esito potrebbe essere imprevedibile..

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