Governo

Forze dell'ordine, più soldi e assunzioni

L'incontro fra il governo e i sindacati. E Meloni difende la polizia: "Tranquilli il 97% dei cortei"

Forze dell'ordine, più soldi e assunzioni

Ascolta ora: "Forze dell'ordine, più soldi e assunzioni"

Forze dell'ordine, più soldi e assunzioni

00:00 / 00:00
100 %

L'incontro a Palazzo Chigi tra i rappresentanti del governo e quelli delle forze dell'ordine ha assunto una valenza particolare, dopo le ultime polemiche scatenate dai fatti di Pisa. All'incontro, oltre la padrona di casa Giorgia Meloni, anche il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, quello dell'Interno Matteo Piantedosi e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano. Sul tavolo le iniziative legislative in itinere del governo in materia di ordinamento, organizzazione e funzionamento delle forze di polizia. «Abbiamo ritenuto importante - la premessa della Meloni - convocare questo incontro, anche alla luce di quello che è successo in queste settimane. Come sapete, l'aumento delle manifestazioni di piazza, soprattutto dopo la riacutizzazione del conflitto in Medio Oriente, ha determinato un impegno, qualitativamente e quantitativamente, più intenso per tutti voi». La premier ha sottolineato lo sforzo delle forze dell'ordine ricordando che dal 7 ottobre a oggi, le iniziative di piazza in favore della Palestina sono state più di mille e che l'Italia, a differenza di altre nazioni, non le ha vietate («fondamentale garantire il pieno diritto a esprimere qualunque posizione politica»). «Nel 97% delle manifestazioni - sottolinea la premier - non c'è stata alcuna criticità. Questo dimostra l'ottima gestione dell'ordine pubblico e quindi ingiusta la sistematica campagna di denigrazione alla quale siete stati sottoposti». «L'equilibrio fra il diritto a manifestare e la tutela dell'ordine pubblico per voi non è dibattito accademico, ma è una scelta estremamente concreta da fare in pochi secondi - ricorda la Meloni rivolgendosi ai rappresentanti sindacali di Polizia, Carabinieri e Guardia di finanza -. Non esiste solo il diritto a manifestare, che nessuno mette in discussione: esiste anche il dovere di rispettare delle regole, che sono state fissate, e più volte sono state ritenute conformi alla Costituzione, proprio per ridurre i rischi di incidenti. Non si tratta di vuoti formalismi. Sono le regole del gioco democratico. Senza queste regole si tratta di un altro gioco. Chi pensa di spacciarlo come democratico sta barando».

«Abbiamo apprezzato l'approvazione dei tre disegni di legge che intervengono in materia di prevenzione e contrasto al terrorismo e alla criminalità organizzata, beni sequestrati e confiscati, controlli di Polizia e sicurezza urbana, che introducono norme a tutela del personale delle Forze dell'ordine - commenta Domenico Pianese del Coisp Polizia -. Alla luce di quanto accaduto a Firenze, Pisa, Torino e in tante altre città crediamo necessario intervenire ulteriormente per una reale tutela nei confronti del personale delle forze dell'ordine». Riserve sono state espresse sull'ipotesi del codice identificativo degli agenti di polizia. Che finirebbe, spiega Giuseppe Tiani del Siap, per mettere su un «rapporto paritario», perché «non ci può essere rapporto paritario fra chi garantisce tutti i cittadini e chi manifesta in maniera violenta».

Sul tavolo pure gli aumenti di stipendio, gài annunciati a fine anno dal governo. Il miliardo e mezzo di euro stanziato dal governo permetterà di avere aumenti medi del 5,,7% che valgono in media poco meno di 190 euro lordi al mese. Resta aperta la questione delel nuove assunzioni. Sono stati infatti già autorizzati 16.845 nuovi ingressi, 13.

500 dei quali per sostituire personale andato in pensione.

Commenti