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Il grillino Bonafede: "Sì al processo a Salvini"

Il Guardasigilli del Movimento 5 Stelle all'attacco del segretario della Lega, nel mirino per il caso della nave Gregoretti

Il grillino Bonafede: "Sì al processo a Salvini"

"Come ministro non posso commentare indagini in corso. Io posso solo constatare che per il Movimento 5 Stelle è una vicenda diversa da quella della Diciotti e Luigi Di Maio ha già detto che ci sono presupposti per dare parere favorevole al processo a Matteo Salvini". Ecco l’affondo del Guardasigilli grillino Alfonso Bonafede, che ribadisce così quella che sarà la linea della compagine pentastellata: votare sì all'autorizzazione a procedere nei confronti dell'ex titolare del Viminale.

Già, perché il ministro delle Giustizia non si è tirato indietro dal commentare l’ennesima vicenda giudiziaria che è andata a colpire il leader della Lega in merito alla vicenda dalla nave Gregoretti della Guardia Costiera Italiana, quando il numero uno del Carroccio era ministro dell'Interno dell’allora governo gialloverde. Da allora ad oggi molte cose sono cambiate. E Lega e Movimento 5 Stelle sono passati a essere alleati di governo ad acerrimi nemici.

Ai microfoni della trasmissione radiofonico Circo Massimo su Radio Capital, il titolare del dicastero di via Arenula ha aggiunto: "Confermo quello che ha detto Di Maio. C'erano presupposti diversi perché c'era la possibilità della redistribuzione dei migranti a bordo della nave nei diversi Paesi".

Un attacco frontale al quale il diretto interessato ha replicato a stretto giro, da Aosta: "Il signor Bonafede è coerentemente disastroso. Mentre con la sua 'riforma' si prepara a tenere sotto processo a vita milioni di italiani, l'incapace Bonafede invoca il processo per Salvini. Condivido la richiesta avanza dagli avvocati italiani: dimissioni". Dunque, ha aggiunto: "Andrò in tribunale con il sorriso, sarà una grande festa di libertà. Da ministro ho difeso i confini, la sicurezza di questo Paese e lo rifarò. Si rassegni quel giudice: o mi arrestano o non mi fermo".

Matteo Salvini, peraltro, era stato chiaro e duro già nelle scorse ore, quando si era scagliato contro il ministro degli Esteri (e il presidente del Consiglio Giuseppe Conte) per l’ennesima giravolta del M5s, che diversamente da quanto successo per la Diciotti, questa volta voterà a favore del processo contro il leghista: "È una cosa surreale. Per un certo verso, anche se gli avvocati mi suggeriscono il contrario, sarei curioso di finire in Aula. Di Maio ha cambiato idea sui miei processi come l’ha cambiata su tante altre cose…".

La data chiave sarà lunedì 20 gennaio 2020, quando di voterà l'autorizzazione a procedere sul segretario del Carroccio.

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