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I pirati del mare e la miopia di Bruxelles

I pirati del mare e la miopia di Bruxelles

Dopo 19 giorni in compagnia di 49 migranti raccolti, in palese violazione delle leggi internazionali, in una zona di soccorso assegnata alla Guardia Costiera libica, i pseudo-umanitari di Sea Watch e Sea Eye lamentano di attendere «invano l'interesse dell'Ue per una soluzione». Non hanno torto. Da oltre tre anni l'Ue assiste nella più totale indifferenza alle attività di navi che sventolano la bandiera dell'umanitarismo, ma agiscono alla stregua di vascelli corsari. Indifferenti alle leggi violano da anni le acque libiche, traghettano migranti irregolari e garantiscono ai trafficanti di uomini quell'ultima tratta verso l'Italia e l'Europa senza la quale non potrebbero taglieggiare le proprie vittime. Ma i corsari dell'umanitarismo non si limitano a un'implicita connivenza con i trafficanti di umani.

Nell'indifferenza dell'Europa si rendono anche complici delle stragi collaterali che fanno da cornice alla tratta di disgraziati. I 5mila sventurati inghiottiti dal Mediterraneo nel 2016, i 3mila del 2017 e gli oltre 2mila del 2018 non si sarebbero sognati di tentare la traversata se i loro sfruttatori non li avessero ammaliati offrendo la certezza di un salvataggio garantito dalle navi delle Ong.

In questo gioco perverso e spregiudicato l'umanitarismo è solo copertura di facciata. Dietro l'identità buonista si celano la finalità meramente ideologiche di organizzazioni interessate non tanto a salvare vite, quanto ad imporre un principio del diritto alla migrazione non riconosciuto da alcun ordinamento europeo. Eppure nonostante la palese illegalità di queste operazioni, nonostante la triste scia di morti collaterali, nonostante il tentativo di imporci l'accoglienza dei migranti irregolari, Bruxelles continua a non voler vedere quanto succede nel Mediterraneo. Fedele a questa indifferenza ha scaricato per anni il peso dei migranti sull'Italia rifiutandosi persino di far valere quel Regolamento europeo di Dublino che oggi imporrebbe a Germania e Olanda, le nazioni di cui battono bandiera le navi Sea Watch e Sea Eye, di accollarsi i 49 disgraziati alla deriva da 19 giorni. Nell'assenza di Bruxelles l'unica nazione che ha imposto regole e leggi ai filibustieri dell'umanitarismo è stata l'Italia. Grazie a Marco Minniti e a Matteo Salvini la spregiudicata e palese attività illegale delle Ong è stata parzialmente debellata. Ora però è tempo che l'Ue apra gli occhi.

Senza azioni e regolamenti europei le Ong e i loro vascelli torneranno ad esser il cavallo di Troia di un'immigrazione irregolare capace di seminare il caos nelle società europee.

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