Politica

I sondaggi non premiano Salvini

A Roma la svolta di Berlusconi dà i suoi frutti: Forza Italia incollata alla Lega, giù la Meloni. E cresce la popolarità del Cavaliere

I sondaggi non premiano Salvini

Roma - Forza Italia accelera nei sondaggi e si porta a una incollatura dalla Lega. I tumultuosi fatti romani e la separazione nel teatro capitolino del partito di Silvio Berlusconi da quelli guidati da Matteo Salvini e Giorgia Meloni non tocca i consensi nazionali degli azzurri. Una rilevazione realizzata da Alessandra Ghisleri rivela, infatti, che Forza Italia si attesta al 13,1 contro il 13,3 della Lega. I due principali partiti del centrodestra sono praticamente alla pari, con Fi che guadagna uno 0,1% e il Carroccio che perde uno 0,5%. Fratelli d'Italia, invece, si ferma a quota 4,7%, in calo di uno 0,5%. Nonostante il calo della coalizione nel suo complesso il centrodestra unito sarebbe comunque sopra il Pd con il 31,1% contro il 30,8% del partito di Matteo Renzi. Da registrare anche una impennata della popolarità di Berlusconi che sale dello 0,6% mentre scendono sia la Meloni che Salvini.

Berlusconi - che l'8 presenterà le liste milanesi di Fi e il 20 maggio incontrerà a Milano il presidente del Ppe, Joseph Daul - di concerto con lo stato maggiore del partito continua a lavorare per la delicata partita capitolina. La lista azzurra a sostegno di Alfio Marchini è ormai in via di definizione con Alessandra Mussolini capolista e il coordinatore romano Davide Bordoni come numero due. Nel giorno in cui Salvini torna ad alzare i toni contro Berlusconi («Renzi è nelle condizioni di favorire le sue aziende»), Marchini loda la scelta del Cavaliere. «Berlusconi è stato generoso e coraggioso. Ha sposato un movimento civico che ha combattuto battaglie vere. Bertolaso sarà nella squadra come assessore e anche molto di più. È una straordinaria risorsa, avrà un ruolo ad hoc».

In dirittura d'arrivo anche l'accordo con Francesco Storace. «Marchini è la soluzione più ragionevole se si trova un accordo sul programma», spiega l'ex governatore. «Chi voterà me, voterà Marchini attraverso il mio nome». E Marchini rivela: «Chiamai Storace prima dell'estate: chiesi a lui - che considero un simbolo della destra più passionale - di spiegarmi la differenza tra la destra sociale e le idee che ho sul programma. Lasciando fuori le ideologie c'è la possibilità di avere uno scenario ben più ampio sulle cose concrete».

Grandi manovre in corso anche sull'asse Salvini-Meloni. Tra i due è previsto un incontro per domani. La leader di Fdi intende introdurre le primarie come regola fissa nella scelta dei candidati. Inoltre a Roma la Meloni potrà contare sull'appoggio di una lista a trazione centrista - i Popolari per la Libertà - nella quale figurerà come capolista Giuseppe Cossiga, figlio di Francesco, già sottosegretario e candidato alle Politiche con Fdi. Questa formazione avrà il sostegno di Mario Mauro oltre che dell'ex viceministro, Mario Tassone.

L'obiettivo è intercettare parte del voto delle associazioni scese in piazza con il Family Day.

Commenti