Politica

L'allarme di Zanda: "Il Pd sta cedendo culturalmente ai 5 Stelle"

"Questa è una maggioranza fragile, costruita a ferragosto, ogni capriccio può portare alla rottura". Così Luigi Zanda, senatore e tesoriere del Pd, che denuncia il "cedimento culturale" dei dem nei confronti del Movimento 5 Stelle

L'allarme di Zanda: "Il Pd sta cedendo culturalmente ai 5 Stelle"

Preoccupato per tutto: l'idea di una "multa" ai fuoriusciti dal Pd in Umbria, le tre scissioni in pochi anni, la fragilità del governo e soprattutto il progressivo "cedimento culturale" nei confronti del Movimento 5 Stelle. Intervistato dall'Huffington Post, il senatore e tesoriere dem Luigi Zanda fa un'analisi a 360 gradi della situazione, senza nascondere una certa inquietudine dovuta ai rapporti forzati, e per questo motivo difficili, con il partito di Luigi Di Maio.

A preoccupare Zanda, in particolare, è il lento scivolamento del Pd verso le posizioni dei 5 Stelle. Come dimostra la proposta - poi rientrata - di punire con una "multa" da 30 mila euro per i consiglieri regionali umbri eletti con i dem che decideranno di lasciare il gruppo. Il tesoriere del Pd parla di "uno sbaglio, un errore far sottoscrivere accordi che prevedono multe e risarcimenti". Basterebbe semplicemente un "patto" per "impegnare il candidato a un dovere di lealtà verso il partito".

Perché questa idea? Secondo Zanda il motivo è legato alla paura di una fuga verso Italia Viva, il nuovo partito di Renzi. "Una scissione di vertice, uno smottamento" la definisce l'esponente dem, prima di lanciare l'allarme sul "cedimento culturale del Pd verso i Cinque Stelle", testimoniato dall'imminente approvazione del taglio dei parlamentari. "È un errore - spiega Zanda - senza una discussione su come riequilibrare questa riforma, in termini di rappresentanza".

Tuttavia, i dubbi sui 5 Stelle non si limitano alla questione della riduzione delle poltrone. "Ci sono" altre "cose francamente incomprensibili, come la presenza di Casaleggio all’Onu sponsorizzata da Di Maio", che nel loro insieme rendono "fragile la maggioranza. ogni capriccio può portare alla rottura. Io credo che nessuno stia cercando la crisi di governo ma non è affatto detto che tra scissioni, impuntature e smanie di comando non possa arrivare all’improvviso", conclude l'esponente Pd.

Insomma, altro che arrivare a fine legislatura.

Si salvi chi può.

Commenti