Politica

Il letame della sinistra ​contro Salvini e Le Pen

Partigiani, centri sociali e sindacati contro la convention dell'Enf

Il letame della sinistra ​contro Salvini e Le Pen

Milano s'è destra. Almeno per due giorni. E questo non piace alla sinistra e ai centri sociali che non hanno perso tempo e si sono subito scagliati contro il convegno dell'Enf, il gruppo del Parlamento Europeo di cui fanno parte la Lega Nord di Matteo Salvini; il Front National di Marine Le Pen; il Fpo austriaco, l'Interesse fiammingo del Belgio, il Partito per la Libertà olandese, la Nuova destra polacca e i rumeni della Romania unita.

Una decina di contestatori ha rovesciato del letame in via Gattamelata, all'angolo con via Colleoni, vicino al centro congressi dove questo pomeriggio si terrà la kermesse. Uno striscione recitava così: "Razzismo, fascismo, omofobia sono una montagna di merda". "Milano è per vocazione una città accogliente, antifascista e multiculturale e noi vogliamo ribadirlo in questa giornata. Le politiche razziste, fasciste e omofobiche dei partiti che con la loro presenza offendono Milano devono essere respinte e avversate su ogni piano. Il nostro impegno in tal senso continuerà a partire da oggi pomeriggio, con la manifestazione che partirà alle 18 da Pagano", ha dichiarato Riccardo Germani, referente Usb, Unità sindacale di base, in merito alla montagna di letame depositata questa mattina in via Gattamelata.

Anche l'Associazione nazionale dei partigiani ha tirato bordate contro la convention e contro la presenza "di altre forze nazionaliste e xenofobe".

"È grave che si tenga a Milano il convegno dell'Enf, perché Milano è una città antifascista, democratica e multietnica che ha dimostrato di saper accogliere chi fugge dalla guerra e dalla fame. La xenofobia e il razzismo, sconfitti dalla Resistenza italiana ed europea - sottolinea in un comunicato l'associazione l'Anpi - debbono essere combattuti con un'ampia, estesa e articolata controffensiva sul piano ideale e culturale che abbia come riferimento la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo e la Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza".

In questo coro di reprimende, potevano mancare i centri sociali? Ovvio che no. Anche loro, prima con le scritte davanti alla sede leghista di via Bellerio, poi le minacce e la promessa di scatenare il putiferio all'inizio del convegno. È sempre la solita solfa: la "destra cattiva" non ha diritto di parola, sta al di fuori del recinto della democrazia.

Così come lo sono anche i suoi elettori, italiani o europei che siano.

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