Cronaca locale

L'ultima beffa: tassa preventiva sui tagli del governo

Milano predispone una stangata virtuale da 65 milioni, che sarà reale senza i soldi da Roma

L'ultima beffa: tassa preventiva sui tagli del governo

Milano Nel maggio del 2013 Francesca Balzani, ex europarlamentare del Pd, era seduta da un mese sulla poltrona da assessore al Bilancio del Comune di Milano lasciata libero da Bruno Tabacci (preferì il seggio in Parlamento alla giunta di Giuliano Pisapia) e già lanciava una novità assoluta per i residenti: la stangata «virtuale». La giunta iscrisse a Bilancio gli aumenti dell'Imu e dell'Irpef, rassicurando cittadini e opposizione che si trattava solo di un artificio fiscale. D'altra parte il governo era guidato da un premier del Pd, Enrico Letta, e aveva garantito a porte chiuse i trasferimenti agli enti locali. Come finì? Tagli confermati e milanesi tartassati. Un anno e mezzo dopo, un altro premier del Pd, Matteo Renzi, ma il film purtroppo di ripete. L'assessore Balzani (data a lungo come papabile candidata a governare la Regione Liguria, ora sostenitrice di Sergio Cofferati alle primarie del centrosinistra) ieri ha presentato in Comune l'assestamento di Bilancio 2014. Alla voce spese straordinarie da sostenere nei sei mesi di Expo 2015 - dal potenziamento dei trasporti pubblici a raccolta rifiuti, servizi di polizia stradale e sicurezza, segnaletica, illuminazione, costi per attività culturali, intrattenimento, assistenza turistica - sono iscritti 114,7 milioni di euro. È il contributo statale chiesto dal sindaco, anche se il governo ha garantito per ora solo 50 milioni di euro. Ne «ballano» quasi 65, ed è poco credibile la garanzia della giunta: «Si tratta di una cifra virtuale, se dal governo arriveranno meno fondi garantiremo semplicemente meno servizi di pulizia, meno controlli, ridurremo l'orario di apertura dei musei». Che il governo invii a Milano i 65 milioni che mancano non ci crede nessuno. Anche il sindaco Giuliano Pisapia non fa più affidamento sulle promesse di Renzi. Un esempio? A marzo il premier aveva invitato i sindaci a indicare una scuola da ristrutturare, «vi aiuteremo noi». Ieri il Comune ha stanziato con fondi propri il restyling della media di via delle Puglie, non si è visto un euro da Roma. Difficile invece che con 20 milioni di turisti attesi, Milano nel 2015 lasci l'immondizia per strada o tagli sui vigili. Non ci crede la sinistra radicale, rappresentata dal presidente del Consiglio comunale Basilio Rizzo. Ha proposto un piano «B» per evitare che gli extracosti diventino una nuova tassa su (tutti) i milanesi: «Paghino le categorie che trarranno profitti».

Albergatori, ristoratori, tassisti.

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