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M5S, le telefonate choc di Marra: "Ruocco, Lombardi e Taverna mignotte mentali"

Nelle chat e nelle telefonate di Marra emerge il suo strapotere al Campidoglio. E soprattutto che dietro la nomina del fratello c'è proprio la Raggi

M5S, le telefonate choc di Marra: "Ruocco, Lombardi e Taverna mignotte mentali"

"Ruocco, Lombardi e Taverna sono delle stronze, delle mignotte mentali, ce l’hanno avuta con me dal primo giorno". A parlare Raffaele Marra, ex braccio destro di Virginia Raggi e fulcro dello scandalo che sta investendo il sindaco grillino. Dalla procura capitolina stanno uscendo le chat, i messaggi privati e le conversazioni tra i due. Materiale che non solo dimostra chiaramente come Marra non sia soltanto "uno dei 23mila dipendenti del Comune di Roma", come ha provato a dipingerlo la stessa Raggi quando sono scattate le indagini, ma anche come Davide Casaleggio guidi da Milano l'intera Giunta.

Dietro qualsiasi decisione strategica del Campidoglio ci sarebbero sia Marra sia Casaleggio. Non solo. Secondo quanto trapela dal Corriere della Sera, "le intercettazioni telefoniche depositate al processo per corruzione contro l'ex funzionario descrivono i reali rapporti tra i 'quattro amici', ma anche i veleni all'interno del movimento". Sono gli stessi che decidono sulla nomina di Renato Marra, fratello dell'ex braccio destro del primo cittadino. Lo si evince anche da una telefonata con l'allora vicensindaco Daniele Frongia che risale all'11 ottobre dell'anno scorso. "Ti volevo dire una cosa... perché non l'ho capita - dice Frongia - Virginia mi ha detto di chiedere a te per capire meglio. Io non ho capito per quale motivo non si possono cambiare le deleghe adesso, perché io ho ancora quelle vecchie e sto impazzendo. Perché dice che bisogna fare gli interpelli". E Marra: "Esatto... Allora, facciamo gli interpelli, dopodiché se c' è un affinamento sulle deleghe, cosa che noi sappiamo già ci sarà, non si porrà un problema, sposteremo soltanto il processo".

Qualche giorno dopo Marra è al telefono con un'amica. E le confida: "È un disastro vero, guarda, ma veramente davvero... però andiamo avanti...". "Ma questa è la cosa che ti dicevo io, no? - ribatte lei - che poi tu le fai pure le pensate, le disegni e trovi le soluzioni, però poi se non ci sta uno che gli dà seguito, rimangono tutti i foglietti di carta". E Marra: "Considera pure che è stato... in questi giorni sono stati là impegnati al ping pong tinc tenc... co' 'ste stronzate che... il pensatoio e ho detto: 'ma per fare il pensatoio devi porta' gente pensante, se tu porti cerebrolesi ma che vuoi conta'?".

A novembre un'altra chiacchierata, questa volta tra la Raggi e Marra, dimostra che l'accusa di falso ha fondamento. "Scaricami - dice lui - meglio per te. Così togli le persone dalla tua giugulare". E la Raggi: "Smettila. Sai bene che avrei subito attacchi. E non mi dici nulla?". "Mi stai dando del disonesto - replica Marra - non ti ho mai nascosto nulla. Te l'ho detto! Evidentemente non troppe volte! Se lo avessi fatto vicecomandante la fascia era la stessa. È solo a tua tutela che ha fatto un passo indietro. Purtroppo l'onestà non paga". "Infatti - conclude la Raggi - abbiamo detto vice no.

Abbiamo detto che restava dov' era con Adriano".

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