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La manovra alla Camera. "Il lavoro è chiuso, ora il via in tempi rapidi come segno di serietà"

Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni accelera e protegge da scosse il cammino della legge di Bilancio

La manovra alla Camera. "Il lavoro è chiuso, ora il via in tempi rapidi come segno di serietà"

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Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni accelera e protegge da scosse il cammino della legge di Bilancio. Domani il testo (quello vero) sarà inviato alle Camere per l'avvio dell'iter di approvazione. Il capo dell'esecutivo, da Acqualagna, nelle Marche, dove visita la casa natale di Enrico Mattei, spegne le tensioni tra i partiti di maggioranza esplose negli ultimi giorni su alcuni punti contenuti della Manovra. Il timing fissato dal premier è stretto: «Lunedì (domani) invieremo la manovra al Parlamento. Il lavoro sostanzialmente è chiuso, i saldi di bilancio sono invariati rispetto a quanto approvato in Consiglio dei ministri» - annuncia Meloni. Ecco che arriva la sterzata per rimettere la macchina del governo su un binario sicuro. La leader di Fratelli d'Italia non nasconde però le interlocuzioni in corso: «C'è un lavoro di drafting spiega Meloni - che si fa ed è normale che si faccia. Ma non ci sono modifiche sostanziali ai saldi di bilancio che noi abbiamo approvato nel Consiglio dei ministri». L'impianto è ormai delineato. C'è spazio esclusivamente per piccoli aggiustamenti prima dello sprint parlamentare. La Lega chiude il fronte caldo, incassando quota 103 sulle pensioni. Resta aperta la trattativa con l'altro alleato, Forza Italia, che vuole garanzie su due punti: il ritorno alla cedolare secca al 21% sugli affitti brevi, fissata al 26% e il no all'inasprimento della tassazione sulle case ristrutturate con il superbonus. Nodi che saranno sciolti, con ogni probabilità, domani nel corso del faccia a faccia fissato tra il leader di Forza Italia Antonio Tajani e il premier Meloni. Nella serata di lunedì è in programma un vertice di maggioranza per definire il pacchetto di riforme costituzionali. Ma è chiaro che il tema Manovra sarà al centro del confronto tra gli alleati. Il capogruppo degli azzurri alla Camera Paolo Barelli traccia la linea del suo gruppo: «Sugli affitti brevi noto uno sforzo anche di fantasia e questo è comunque un segnale positivo. Lunedì Antonio Tajani avrà un incontro con la Meloni e vedremo di proporre miglioramenti al testo su alcuni punti. D'altronde chiudere una manovra specialmente in tempi difficili come quelli che stiamo vivendo è un esercizio virtuoso». L'esponente azzurro al Giornale evidenzia: «Sulla cedolare secca già intravedo un ripensamento, un segnale positivo». Il riferimento di Barelli è alla nuova versione, circolata ieri, sull'ipotesi di far salire la cedolare secca dal 21 al 26% solo nel caso in cui si affitti più di un appartamento con contratti di locazione di durata non superiore ai 30 giorni. L'obiettivo comune è quello di garantire un percorso veloce all'approvazione della legge di bilancio, evitando il mercato degli emendamenti. Barelli rifila poi una stoccata alle opposizioni: «Ci attaccano perché avremmo ridotto i fondi alla sanità. Ma omettono di dire che i fondi sono aumentati mentre è cresciuto anche il Pil quindi il rapporto si è ridotto. Il mio amico Sgarbi direbbe: capre, capre, capre». Battute a parte, anche da parte del premier Meloni arriva l'invito a correre verso il via libera in tempi strettissimi nei due rami del Parlamento: «Siamo pronti a procedere e confido che faremo anche del nostro meglio per poterla approvare in tempi rapidi anche per dare un segnale di serietà e di idee chiare da parte dell'Italia». Getta acqua sul fuoco il capogruppo Fdi alla Camera Tommaso Foti: «Sono circolate molte bozze infarcite di fake news, magari messe lì apposta da una sinistra manina per cercare di farci litigare.

A un certo punto, a leggere alcuni commenti, sembrava fossimo tornati al prelievo forzoso degli anni '90 di Amato».

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