Mogherini: "Schengen ha gli anticorpi per affrontare terrorismo e migranti"

Il sistema Schengen vacilla.

L'ultimo colpo inferto all'accordo che regolamenta la libera circolazione di uomini e beni all'interno dell'Unione Europea arriva dal governo rossoverde della Svezia, che da ieri ha reintrodotto i controlli al confine con la Danimarca.

Mentre perfino l'Italia - circondata da Paesi che Schengen l'hanno sospeso - sta valutando se adottare misure analoghe, l'Alto commissario Ue per la politica estera Federica Mogherini sostiene che la risposta alla crisi di Schengen sia... Schengen stesso.

Parlando con il quotidiano londinese The Guardian, l'ex ministro degli Esteri italiano spiega che "è triste vedere che l'Europa va in panico per settecentomila rifugiati. È un segno di debolezza".

"Schengen è differente - prosegue la Mogherini - perché la tentazione di metterlo in discussione proviene dal suo interno. Prima erano i rifugiati, ora i terroristi. Ma Schengen cos'ha a che fare col terrorismo? Nulla. Esso ha in sé i meccanismi di cui abbiamo bisogno per affrontare queste minacce. Proteggere i confini significa lasciare che i migranti muoiano in mare? Proteggere i confini in mare significa piuttosto che bisogna agire."

La ricetta insomma, per la Mogherini, è quella di resuscitare un morto che cammina. Difficilmente, per la verità, l'Alto commissario avrebbe potuto assumere una posizione diversa: la verità, però, è che la sua carica conta molto poco, come già ebbe a dire l'europarlamentare leghista Gianluca Buonanno, sia pure con toni poco educati.

I governi degli Stati membri, di qualsiasi colore politico essi siano, hanno da tempo iniziato a decidere da soli. Le (già scarse) prerogative di Bruxelles vengono regolarmente scavalcate e depotenziate.