Politica

La mossa del centrodestra: i tre leader insieme al Colle

Delegazione unica al secondo giro di consultazioni. Fallisce il tentativo dei grillini di staccare Salvini da Forza Italia

La mossa del centrodestra: i tre leader insieme al Colle

L a politica degli aut aut di Luigi Di Maio si scontra contro il muro del centrodestra. Dopo aver provato per un paio di settimane a dividere il fronte e staccare la Lega da Forza Italia e Fratelli d'Italia, il Movimento Cinquestelle è costretto a fare i conti con una mossa inaspettata. La proposta, lanciata inizialmente da Giorgia Meloni all'uscita dall'incontro al Quirinale con Sergio Mattarella, di presentarsi al Colle con una delegazione unica del centrodestra per dare un'immagine plastica di compattezza è diventata realtà. Il primo a rilanciarla è Matteo Salvini che al Tg1 annuncia di apprestarsi a chiedere «a Berlusconi e Meloni di andare insieme alle consultazioni. L'unico governo possibile è quello del centrodestra insieme con il M5s». Da lì a poco arriva la convergenza dei due alleati. «Alle prossime consultazioni - scrive in una nota Berlusconi - il centrodestra si presenterà unito con Matteo Salvini, Giorgia Meloni, Silvio Berlusconi».

E la Meloni, leader di Fratelli d'Italia, dice: «Ringrazio Salvini per aver accettato la proposta di Fratelli d'Italia: presentarsi insieme agli alleati alle prossime consultazioni con il presidente Mattarella. La coalizione di centrodestra ha vinto le elezioni. Dunque se si intende rispettare la volontà popolare spetta al centrodestra l'incarico di formare il governo». Il messaggio è chiaro: i veti non pagano, se si vuole fare sul serio non è immaginabile un contratto di governo che cancelli l'alleato Forza Italia. Una linea maturata in un giro di telefonate tra i leader - e in particolare tra Berlusconi e Salvini - avvenuto nella serata di giovedì. Il gioco dei grillini e il tentativo di dividere sia il fronte del Pd che quello del centrodestra, insomma, non sta producendo risultati. Tanto che la contromossa di Lega, Fi e Fdi suscita irritazione tra i pentastellati che sbottano: «Salvini deve scegliere tra il cambiamento e il riportare indietro l'Italia con Berlusconi». Frasi non certo coerenti con quanto pronunciato 24 ore prima quando Di Maio aveva detto di «non riconoscere la coalizione di centrodestra» e di non poter essere lui a spacchettarla perché già divisa di suo. Di fronte a questo segnale di solidità bisognerà capire come si muoverà il Movimento Cinquestelle, ma anche quale sarà la tenuta del Pd (al quale Berlusconi sotto traccia continua a guardare).

Nel centrodestra si ritiene che ci vorranno almeno quindici giorni prima che possa prendere forma un tentativo reale di creare un governo. Se la Lega fa capire di non essere disposta a fare il socio di minoranza di un governo Salvini-Di Maio, Forza Italia fa filtrare di essere pronta a correre il rischio di nuove elezioni. In ogni caso tutti concordano sul fatto che «l'unità è la priorità» per giocarsi al meglio la partita e di questo Salvini appare pronto a farsi carico. «Noi stiamo lavorando per un accordo tra il centrodestra unito e Di Maio. Quindi la Lega da sola e il Movimento 5 Stelle al governo non è il nostro obiettivo. L'idea è partire dal centrodestra e includere il M5s» dice Gian Marco Centinaio ad Affaritaliani. «La delegazione unica del centrodestra è una buona notizia» conferma Mariastella Gelmini.

«Un segnale positivo per la formazione del governo e per dare risposte concrete e immediate ai cittadini».

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