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Nel Mediterraneo 10 navi Ong: è ripreso l'assalto ai porti italiani

M5s e Pd prontri a chiudere l'accordo. In agenda anche una nuova politica per l'accoglienza. E le ong tornano in mare e a puntare l'Italia

Nel Mediterraneo 10 navi Ong: è ripreso l'assalto ai porti italiani

"Leggi e confini vanno rispettati". Quando la nave "Eleonore" della ong Mission Lifeline decide di forzare il divieto di ingresso nelle acque territoriali italiane e fare rotta verso il porto di Pozzallo, Matteo Salvini reagisce con fermezza intimando un nuovo alt. "Se qualcuno pensa di fregarsene senza conseguenze ha sbagliato di grosso e ha sbagliato ministro", intima il ministro dell'Interno promettendo di fare "di tutto per difendere l'Italia". L'imbarcazione dell'organizzazione non governativa tedesca non è l'unica a impensierire il Viminale. Da giorni, infatti, la Mare Jonio dell'ong "Mediterranea Saving Humans" staziona davanti al porto di Lampedusa chiedendo di poter far sbarcare gli immigrati che ha a bordo. Al largo, invece, c'è la Alan Kurdi della ong tedesca Sea Eye che sta cercando un "porto sicuro" a cui attraccare.

Con la crisi di governo e l'avvicendarsi di una nuova maggioranza sicuramente più buonista della precedente, le ong hanno ripreso a solcare le acque del Mar Mediterraneo. Attualmente, secondo i dati in possesso del Viminale, ci sono almeno dieci imbarcazioni in mare in cerca di immigrati clandestini da recuperare e portare sulle coste del Vecchio Continente. Di queste solo una appartiene a una organizzazione non governativa italiana, la "Mediterranea Saving Humans" messa in piedi da Luca Casarini, una rete di centri sociali veneti e una sfilza di associazioni rosse. Tutte le altre sono straniere, in gran parte tedesche. E il fatto che si siano riattivate proprio quando il Movimento 5 Stelle e e il Partito democratico hanno deciso di formare un nuovo governo pone non pochi interrogativi. "La vicenda Mare Jonio conferma che in Italia sull'immigrazione bisogna cambiare tutto", ha già messo in chiaro il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, chiedendo a Giuseppe Conte discontinuità rispetto ai decreti Sicurezza voluti da Salvini e alla politica dei porti chiusi.

In queste ore il Partito democratico che ha appena trascorso la quinta notte davanti al porto di Lampedusa senza poter far sbarcare gli immigrati che ha a bordo. "Il governo non faccia finta di niente, stiamo parlando di esseri umani", ha tuonato in queste ore Zingaretti lanciando un messaggio netto ai nuovi alleati Cinque Stelle. L'attacco del segretario piddì è stato immediatamente rilanciato dai soliti ultrà dell'immigrazione che tifano accoglienza indiscriminata. Da Fiorella Mannoia a Cecilia Strada, sono tornati tutti a far sentire la propria voce per chiedere che il Conte bis riapra i porti chiusi da Salvini. E così questa mattina un'altra ong tedesca ha optato per l'ennesimo atto di forza contro l'Italia: la nave "Eleonore" ha infranto il divieto di ingresso nelle acque territoriali italiane e ha fatto rotta verso il porto di Pozzallo. Non solo. Stando ai dati forniti dal ministero dell'Interno, il Mar Mediterraneo ha ripreso ad essere affollatissimo. Nel caso in cui i dem riusciranno a imporre ai Cinque Stelle un cambio totale di rotta sul contrasto all'immigrazione clandestina ci si deve plausibilmente aspettare una nuova, massiccia ondata di ingressi irregolari nel nostro Paese.

E ovviamente la ripresa del business dell'accoglienza tanto caro alle cooperative e alle associazioni rosse.

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