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Una parola per tutti: solo marò ed esodati sono cittadini di serie B

Le reazioni del centrodestra oscillano tra il riconoscimento del "buon senso" e l'amarezza per le due omissioni

Una parola per tutti: solo marò ed esodati sono cittadini di serie B

Disoccupati e immigrati, terroristi e donne, corrotti ed evasori, giovani, disabili, malati... Nel suo discorso di fine anno il capo dello Stato parla di tante categorie, alcune le loda altre le condanna, alcune le sostiene altre le mette all'indice.Sergio Mattarella, però, dimentica di soffermarsi su personaggi-simbolo come i due marò ostaggi del braccio di ferro con l'India o su ex lavoratori in condizioni estremamente difficili, come gli esodati che la riforma delle pensioni della Fornero non ha tutelato. E queste sono le principali «mancanze» che gli rinfacciano politici di centrodestra.«Non una parola - sottolinea il capogruppo di Fi alla Camera Renato Brunetta - sulla tragica e amara vicenda dei nostri due marò, ancora dolorosamente aperta dopo quasi 4 anni. Girone e Latorre sono stati dimenticati anche l'ultimo giorno del 2015».E il leader della Lega Matteo Salvini usa toni forti: «Auguri presidente, anche se non possono essere tali fino in fondo, perché non le perdonerò mai di aver difeso una legge infame come la Fornero, che ha creato disoccupazione e disperazione».

Aggiunge Gianmarco Centinaio, capogruppo dei senatori leghisti: «Dal presidente avremmo preferito ascoltare parole più coraggiose su tanti temi a cominciare da pensioni e Europa: purtroppo su questi fronti Mattarella è stato deludente».Scrive su Facebook la presidente di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni: «Ci sarebbe piaciuto un passaggio deciso sui nostri due marò, ma evidentemente si continua a non considerarli una questione di dignità nazionale». Sulla stessa linea Massimiliano Fedriga, presidente dei deputati del Carroccio: «Stupisce e rammarica che Mattarella non abbia ritenuto di fare nemmeno un passaggio sulla situazione drammatica dei nostri marò».Per Salvini e Meloni, il capo dello Stato sull'immigrazione appoggia la loro linea, distinguendo tra rifugiati e immigrati economici, ma questo non cancella i suoi silenzi. Brunetta riconosce al Capo dello Stato di aver svolto un discorso di «buon senso», ma lo «punzecchia» per «non aver affrontato i veri problemi e i veri nodi irrisolti dell'Italia», a incominciare dalla «mancanza di democrazia nel Paese, dove un presidente del Consiglio non eletto sta cambiando le regole costituzionali e le regole elettorali a colpi di maggioranza, senza un vero consenso e usando il voto di transfughi dal fronte dell'opposizione».La scelta del Quirinale sembra studiata, perché Mattarella parla del lavoro, delle difficoltà soprattutto per i giovani, ma glissa sulle pensioni e non sfiora neppure la particolare categoria degli esodati. Una sola frase potrebbe riferirsi anche a loro: «Penso a tante persone, quarantenni e cinquantenni, che il lavoro lo hanno perduto, che faticano a trovarne un altro e che vivono con la preoccupazione dell'avvenire della propria famiglia».

Esalta poi l'impegno all'estero dei nostri soldati per difendere la pace, ma ignora la vicenda dei Marò.

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