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Il governo blinda il dl Sicurezza: la fiducia per sfidare ribelli M5S

Il governo pone la fiducia anche alla Camera per il dl Sicurezza. Protesta il Pd: "Non rispettano il Parlamento"

Il governo blinda il dl Sicurezza: la fiducia per sfidare ribelli M5S

Come previsto il govrno ha posto la questione di fiducia sul dl Sicurezza e immigrazione all'esame della Camera.

Il decreto è approdato oggi nell'Aula di Montecitorio dopo la discussione in commissione Affari costituzionali e soprattutto dopo il via libera in Senato con un voto di fiducia non votato da cinque senatori del Movimento 5 Stelle. Il dibattito nell'Emiciclo è durato sei ore: poi il capogruppo della Lega, Riccardo Molinari, ha chiesto "la chiusura della discussione delle linee generali, ai sensi dell'articolo 44 del regolamento", scatenandole proteste del Partito democratico che accusa il governo di non rispettare il Parlamento.

La richiesta è stata però accolta a maggioranza dall'Aula e il ministo per i rapporti con il Parlamento, Riccardo Fraccaro, ha posto a nome del governo la questione di fiducia sul decreto. Parole che hanno suscitato proteste dalle opposizioni e applausi dai banchi della maggioranza. La conferenza dei capigruppo ha deciso che le operazioni di voto inizieranno domani alle 17,10. Non ancora fissato l'orario per il voto finale sul provvedimento.

Dopo le tensioni al Senato, il decreto ha rischiato di spaccare il Movimento 5 Stelle pure alla Camera.

Diciotto deputati grillini, infatti, avevano mandato una lettera al capogruppo Francesco D'Uva perché riaprisse il dibattito interno sul tema e permettesse delle modifiche.

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