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Posta il video "Acqua di frogio". Un'altra gaffe imbarazza il Pd

Fabio Ragni, candidato alla segreteria dem, condivide su Fb la parodia "Acqua di frogio". Il Pd in imbarazzo lo attacca. Anche le associazioni gay all'attacco

Posta il video "Acqua di frogio". Un'altra gaffe imbarazza il Pd

Scoppia un nuovo caso che imbarazza il Pd. Questa volta succede ad Ancona. Fabio Ragni, candidato alla segreteria dem, è finito nel tritacarne (politico e mediatico) perché ha condiviso su Facebook un video "Acqua di frogio". Ovviamente si tratta di una parodia. Ma il video, in cui vengono pubblicizzate le qualità di un profumo che riuscirebbe a trasformare gli eterosessuali in gay, ha scatenato parecchi mal di pancia nel partito di Matteo Renzi e tra le associazioni arcobaleno. Sebbene Ragni lo abbia rimosso subito, "Acqua di frogio" è stato riproposto da Gaypost e il caso politico è esploso in tutto il Pd.

Nei giorni scorsi a finire nell'occhio del ciclone il consigliere comunale del capoluogo marchigiano Diego Urbisaglia che, sempre in un post su Facebook, era intervenuto sulle vicende che durante il G8 di Genova del 2001 portarono alla morte di Carlo Giuliani. "Se in quella camionetta ci fosse stato mio figlio - aveva scritto - gli avrei detto di prendere bene la mira e sparare". Dopo questo post Urbisaglia era stato obbligato a dimettersi. Ora a finire sotto accusa è Fabio Ragni, candidato alla segreteria dem di Ancona. Il video, pubblicato sempre su Facebook e rilanciato da Gaypost, sta imbarazzando nuovamente il Pd che taccia il suo uomo di omofobia. Eppure gli stessi autori del video specificano che "non si vuole offendere nessuno. L'unico intento era quello di fare una pausa studio, facendo un pò di risate".

La reazione di Silvia Fregolent, responsabile Pd per le Pari opportunità, è stata immediata. "Deridere, per passatempo o per gioco, l'orientamento sessuale delle persone - afferma - è un atto ignobile, ancora più grave se commesso da chi è iscritto al Pd e si candida oggi ad assumere ruoli dirigenziali nel partito". "Episodi di questo tipo, anche se risalgono ad alcuni anni fa ed i responsabili hanno già chiesto scusa, feriscono comunque - aggiunge l'esponente dem - la sensibilità di chiunque si impegni per costruire una società inclusiva garante della dignità e dei diritti di tutti i cittadini". "È anche a causa di questi atteggiamenti - conclude la Fregolent - che si alimenta e si giustifica un clima diffuso di intolleranza ed omofobia come i recenti rifiuti di affittare alle coppie omosessuali in Calabria e Salento".

Su Facebook sono, poi, arrivate anche le scuse di Ragni. "Chi mi conosce - spiega in un post pubblicato dopo la bufera politica - sa che persona sono, sa che mi sono battuto per i diritti degli omosessuali, sa che ero a favore di una legge Cirinnà che prevedesse i matrimoni e non solo le unioni civili. Detto questo - si legge ancora - mi scuso con tutta la comunità gay se il video che ho fatto ha offeso". Quindi Ragni conclude: "Mi dispiace, non ho giustificazioni, se non il fatto che il video in questione è stato fatto molto tempo fa. Ho poi provveduto a rimuoverlo in tempi non sospetti perché ho, ben pensato, fosse di cattivo gusto".

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