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"Premier non credibile". Berlusconi preoccupato. È tensione con la Lega

Non è ancora rottura ma le parole di Salvini irritano il Cavaliere: mai dato ok al governo

"Premier non credibile". Berlusconi preoccupato. È tensione con la Lega

«Grande stupore e preoccupazione», ad Arcore. Silvio Berlusconi non ci credeva e invece Sergio Mattarella ha dato l'incarico di governo a quel Giuseppe Conte, già così chiacchierato. E lo stupore, anche se in cuor suo il Cavaliere aveva delle riserve, nasce dalle notizie che gli dava lo stesso Matteo Salvini fino a ieri mattina, raccontando di mille difficoltà e di un accordo che poteva ancora saltare. «Invece ha ingoiato tutto -commenta un azzurro di rango- pur di andare al governo».

Nessuna benedizione, dunque, all'esecutivo giallo-verde che sembra vicinissimo al traguardo. Molte perplessità per lo spessore dei protagonisti, a cominciare dal professore dal curriculum taroccato. Al leader di Forza Italia Conte non sembra «affatto credibile come premier» e anche la sua prima dichiarazione al Colle, che vuol essere rassicurante per l'Europa, non cambia il giudizio. Più che irritato, il Cavaliere è «shockato» dall'idea che un premier così inesperto e inaffidabile possa rappresentare l'Italia nel mondo, parlare con Merkel e Macron.

Questo finale di partita al Quirinale gli sembra dei peggiori. È preoccupato per i contenuti del «contratto» e deluso dall'alleato leghista, che non ha fatto molto per difendere il programma della coalizione. Ma sul programma, punto per punto, gli azzurri sono pronti allo scontro, magari cercando anche la sponda di altre forze.

Sarà opposizione senza sconti. Quando Berlusconi sente il leader leghista parlare di «via libera» degli alleati al governo M5S-Lega, trasecola. In realtà, commenta con i suoi collaboratori, l'accordo di una settimana fa era di «provare a fare un esecutivo con Salvini premier e il programma del centrodestra, mentre è venuto fuori tutt'altro». Altro che via libera al governo, spiega uno dei dirigenti di FI,«piuttosto non l'abbiamo impedito, che è una cosa diversa, per non dare alibi a chi ci avrebbe accusato di metterci per traverso col Carroccio e rompere il centrodestra. Rimaniamo alleati, andremo insieme alle amministrative di giugno, ma i grillini sono sempre stati e rimangono partner inaffidabili». È quello che dicono i commenti dei big di Fi. «Non voteremo la fiducia - sottolinea la capogruppo a Palazzo Madama, Anna Maria Bernini - a un governo che nasce sbilanciato sul M5S e ha un programma che non risolve i veri problemi dei cittadini». E la presidente dei deputati azzurri, Maria Stella Gelmini ribadisce che «sta per nascere un esecutivo a forte trazione grillina». Ironizza il portavoce di FI Giorgio Mulè: «Conte avvocato difensore degli italiani? Applicherà una sentenza di condanna». Ora si aspetta la lista dei ministri, ma i nomi che circolano non tranquillizzano affatto.

Finora, però, Berlusconi ha raccomandato ai suoi di non dare del «traditore» a Salvini, per tenere unito il centrodestra. Tanto che Renato Brunetta, che a Carta Bianca su Rai 3, ha attaccato il leader della Lega per non aver rispettato il patto con gli elettori («Berlusconi si è già pentito di avergli dato via libera»), è stato smentito dai capigruppo, Gelmini e Bernini: «Ha parlato a titolo personale, con opinioni che non corrispondono al pensiero di Berlusconi e di Fi». Un caso che racconta quanto i rapporti siano tesi tra gli alleati. Anche il presidente azzurro della Liguria Giovanni Toti avverte i leghisti che si sono alleati con chi «ha posizioni molto distanti dal centrodestra».

Dicono che la sua giunta potrebbe tremare se i 5S bloccassero il Terzo valico.

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