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La Raggi ascolta l'audio e molla Berdini: "La fiducia è lesa"

Il sindaco di Roma ritorna sulla decisione di respingere le dimissioni dell'assessore all'Urbanistica: "Difficile continuare dopo quelle dichiarazioni"

La Raggi ascolta l'audio e molla Berdini: "La fiducia è lesa"

In campagna elettorale, Virginia Raggi rivelò i nomi di appena quattro assessori della futura Roma a Cinque Stelle, nonostante le insistenze della stampa che desiderava più anticipazioni. Di quattro, uno venne scartato ancora prima di entrare in carica (Lo Cicero), una si è dimessa perché indagata (Paola Muraro, un tempo titolare delle deleghe all'Ambiente) e un terzo, Paolo Berdini, è sull'orlo del baratro.

È proprio l'assessore all'Urbanistica dell'Urbe il protagonista dell'ultimo psicodramma grillino, in un climax di colpi di scena che ha dell'incredibile. Ieri mattina La Stampa pubblicava un colloquio con l'assessore in cui Berdini bollava la sindaca come "incapace", "circondata da una banda" e per sovrapprezzo pure "amante" di Salvatore Romeo.

Le dimissioni respinte con riserva

Prevedibile ed immediata la bufera scaturitane, con il diretto interessato che si affrettava a smentire l'intervista e balbettava di "giornalista mascalzone" che ruba le dichiarazioni a tradimento. Sembrava il copione perfetto per i grillini: i giornalisti-giornalai che inventano le notizie ad arte per mettere i bastoni fra le ruote ai cittadini stellati per conservare lo status quo della casta.

E dagli con le accuse, gli insulti, le calunnie. La Raggi che non si esprime, ma ottiene le dimissioni e le scuse di Berdini. Poi, con mossa un poco politicante, le respinge con riserva", perdonando di fatto il titolare dell'Urbanistica.

L'ira di fronte all'audio

Quindi, dopo cena, la nuova svolta. Alla Stampa, stufi degli insulti grillini, pubblicano l'audio originale del colloquio fra l'assessore e il giornalista Federico Capurso e ad un tratto Berdini diventa indifendibile. Secondo Il Messaggero il sindaco scioglie la riserva e molla definitivamente l'assessore: "La fiducia è lesa", sarebbe la frase che segna la sorte del professore ex comunista prestato ai grillini.

Impossibile andare avanti dopo dichiarazioni così lapidarie, insultanti per il sindaco e per la giunta, specialmente in un momento così delicato per l'esecutivo capitolino. Anche il Capo supremo Beppe Grillo sarebbe d'accordo.

Ora per mettere alla porta il traditore Berdini occorre solo trovare un sostituto.

Impresa che potrebbe non essere semplicissima, visto il precedente dell'assessorato al Bilancio, rimasto vacante per oltre un mese prima di essere assegnato ad Andrea Mazzillo, l'unico ad accettare dopo settimane di richieste a vuoto.

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