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Il risiko di emendamenti. Forza Italia pressa per alzare le pensioni

Fissato per domani il tavolo di maggioranza. La Lega: cartelle rottamate fino a 1.500 euro

Il risiko di emendamenti. Forza Italia pressa per alzare le pensioni

C'è tempo soltanto fino a domani pomeriggio alle 16. È il termine per la presentazione degli emendamenti alla legge di Bilancio. Ecco perché la riunione di maggioranza in programma qualche ora prima di quel termine è una tappa fondamentale per la redazione della manovra.

Il governo si mostra compatto e l'alleanza che lo sostiene dovrebbe dimostrarsi altrettanto coesa nello stabilire un tetto alle correzioni alla manovra. D'altronde è vero che il nuovo governo, insediato da meno di due mesi, non ha avuto molto tempo per lavorarci sopra. Ma è altrettanto significativo che si tratta «della prima manovra politica da anni», come sottolinea il presidente della Commissione bilancio del Senato, Nicola Calandrini (FdI).

Tra le aree da rivedere c'è quella dedicata al fisco. La Lega da tempo chiede di alzare l'asticella della rottamazione delle cartelle esattoriali. E di portarla fino a 1.500 euro. Sarà tema di dibattito domani a Palazzo Chigi, ma il Carroccio parte già con un consistente «bottino», visto che molte delle idee che hanno animato la campagna elettorale sono finiti nella legge di Bilancio. A partire dal taglio di due punti del cuneo fiscale e della cosiddetta «quota 41», per le pensioni, che rappresenterebbe una sorta di ponte per evitare i traumi e i drammi del ritorno in vigore della legge Fornero.

Sul tema delle pensioni, però, rimangono sul tavolo i desiderata di Forza Italia. In campagna elettorale, infatti, Berlusconi ha sottolineato più volte la necessità di alzare le pensioni minime. E il programma che il partito degli azzurri si prefissa è di finire la legislatura avendo portato le minime a mille euro. Per adesso, dicono, con questa legge di Bilancio si può arrivare a quota seicento.

Sempre sul piano delle pensioni dovrebbe essere rivisto il capitolo «Opzione donna». E in questo caso è un ripensamento dello stesso partito della Meloni. Dal testo che indica le possibilità di uscita dal lavoro per le donne tra i 58 e i 60 anni con almeno 35 anni di contributi e alcune caratteristiche precise, verrà tolto il conteggio dei figli. Poi c'è la questione del reddito di cittadinanza. Toglierlo, ovviamente con gradualità, comporterà alcuni scompensi sociali cui i partiti di maggioranza stanno pensando. Per Forza Italia è fondamentale in tal senso operare una decontribuzione radicale per i nuovi assunti. Un intervento questo che favorirebbe la creazione di un numero importante di nuovi posti di lavoro. «Il credito di imposta per le imprese che investono nel Mezzogiorno - annuncia il presidente della commissione bilancio della Camera, Giuseppe Mangialavori (FI) - il cosiddetto Bonus Sud, in scadenza il 31 dicembre, sarà prorogato con la legge di bilancio». L'annuncio arriva dopo le rassicurazioni del ministro dell'Economia, il leghista Giancarlo Giorgetti. Lo stesso ministro però ha anche raffreddato le aspettative azzurre per quanto riguarda il Superbonus per l'edilizia.

L'unico margine di trattativa c'è per i crediti pregressi da sbloccare.

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