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Savona spostato alla Consob. Ma c'è il rischio del ricorso

Accordo M5s-Lega: ok sul ministro, interim a Conte. Il Pd: è incompatibile, ci opporremo. E ora si apre la partita Inps

Savona spostato alla Consob. Ma c'è il rischio del ricorso

Trovato l'accordo su Paolo Savona alla Consob. La Lega di Matteo Salvini e il M5s di Luigi di Maio hanno trovato ieri mattina un'intesa per spostare il ministro agli Affari europei alla guida dell'organismo che controlla le società e la Borsa. Un Consiglio dei ministri lampo, convocato all'ultimo momento ha ufficializzato la scelta. Savona, mancato ministro all'Economia, prenderà il posto di Mario Nava, che si era dimesso a metà settembre su pressione politica M5s-Lega, dopo soli 5 mesi di mandato. Era stato nominato da Paolo Gentiloni al posto di Giuseppe Vegas.

Il nome di Savona è spuntato negli ultimi giorni come alternativa a Marcello Minnenna, dirigente della Consob ex assessore della giunta di Roma guidata da Virginia Raggi, indicato dai pentastellati ma bloccato dal Quirinale. Dovrebbe diventare direttore generale della Consob, ma in tempi non brevi.

Il premier Giuseppe Conte per il momento tiene l'interim delle Politiche europee e con tutta probabilità non ci sarà un sostituto di Savona al dicastero prima delle elezioni di maggio. Nessun rimpasto in vista in campagna elettorale.

La nomina di Savona potrebbe invece aprire la partita per il successore di Tito Boeri alla guida dell'Inps. Sulla nomina non c'è nessuna intesa. I cinquestelle vogliono la precedenza sulla nomina, ma la Lega non è disposta a concederla. Soprattutto ora che Conte, che considerano in quota M5s, ha il controllo di un altro ministero.

La nomina di Savona deve passare al vaglio delle commissioni Finanze di Camera e Senato, poi dalla Corte dei Conti. Poi dovrà essere ratificata dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

I nodi politici sono tutt'altro che sciolti. «Il fatto che un ministro come Savona si defili dal governo, optando per la Consob, è un altro segnale estremanente significativo della situazione di crisi» che sta attraversando questo governo, ha commentato Silvio Berlusconi. Nei mesi scorsi Savona aveva più volte espresso dubbi sulle scelte del governo.

Molto critico il Partito democratico che ha bollato la nomina dell'economita 82enne come «illegittima», per il rischio incompatibilità legato all'età e al precedente incarico nel governo, in base alle leggi Madia e Frattini e al ruolo ricoperto in precedenza nel fondo Euklid. «Il governo - sostiene il capogruppo del Pd al Senato Andrea Marcucci - va consapevolmente contro le leggi. Savona è incompatibile con la carica di presidente della Consob». M5s e Lega hanno nominato Savona «in una logica ferrea spartizione di poltrone». Per Renato Brunetta di Forza Italia «Savona, dal punto di vista professionale, è competente e adeguato a ricoprire la carica». Per quanto riguarda la incompatibilità «lascio le valutazioni alla presidenza del Consiglio, che ha istruito la procedura, e le lascio soprattutto alle autorità di verifica. Sarebbe molto grave che, dopo la nomina, emergessero profili di incandidabilità o di conflitti di interesse». Da Palazzo Chigi trapela che i nodi legali sono già stati affrontati e sciolti.

Savona dovrà affrontare dei dossier complessi, anche dal punto di vista politico. La governance di Tim divisa tra i due principali azionisti, i francesi di Vivendi e il fondo Usa Elliot.

Poi le banche, in particolare Carige e la Popolare di Bari i cui vertici sono già stati sanzionati dalla Consob.

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