Cronache

Scabbia, tubercolosi e Aids. Dai migranti bomba sanitaria

In un anno e mezzo, la Ong ha sbarcato oltre 5mila irregolari con malattie tra cui meningite e sifilide

Scabbia, tubercolosi e Aids. Dai migranti bomba sanitaria

Oltre 14mila migranti irregolari sbarcati in Italia nel 2017 avevano la scabbia, una malattia contagiosa della pelle provocata da un parassita. Dal 2015, gli anni di boom grazie alle Ong, gli infetti sono stati 43.787. Secondo l'ordinanza di sequestro di nave Aquarius della procura di Catania in un anno e mezzo l'organizzazione non governativa Medici senza frontiere (Msf) ha portato in Italia 5088 migranti con malattie infettive per la maggioranza come la scabbia, ma pure meningite, tubercolosi, Aids e sifilide.

Non bisogna scatenare inutili allarmismi, ma «i migranti pongono una questione di sanità pubblica ineludibile» ha dichiarato Francesco Blasi, presidente del centro studi della Società italiana di pneumologia. Nell'ordinanza della procura di Catania sull'inchiesta Bordless, che accusa 24 esponenti di Msf, sono stati evidenziati «numerosi e documentati casi di malattie registrate dai vari Uffici di Sanità Marittima siciliani e del Sud-Italia intervenuti al momento dell'arrivo dei migranti nei porti italiani». In pratica dal gennaio 2017 all'esatto 2018, le due navi collegate a Msf, Aquarius e Vos Prudence, hanno sbarcato nel nostro paese 21.236 migranti irregolari. Durante i controlli sanitari sono stati «rilevati 5.088 casi sanitari a rischio infettivo (scabbia, meningite, tubercolosi, Aids e sifilide)» si legge negli atti dell'inchiesta. Secondo questi dati circa il 25% dei migranti avrebbero sofferto di patologie infettive. Si tratta solo di una parte degli arrivi, grazie alla flotta delle Ong, alla Guardia osteria e altre navi. Il totale degli sbarchi nello stesso periodo di un anno e mezzo è di 139.856 persone. Questo significa che in proporzione i migranti infetti da varie malattie sono molti di più.

Secondo un documento del ministero della Salute scovato da il Giornale solo nel 2017 sono stati identificati allo sbarco dei migranti irregolari ben 14.155 casi di scabbia. Nel 2016 erano 17.837 e l'anno prima 11.795. La scabbia è una malattia della pelle abbastanza contagiosa «legata alle condizioni disagiate di vita ed alla promiscuità sia nei luoghi di partenza che durante il viaggio» dei migranti. La scabbia si cura facilmente, se gli irregolari non fanno perdere le proprie tracce, come è capitato ad alcuni migranti della nave della Guardia costiera Diciotti bloccata dal Viminale e sbarcati proprio per patologie simili.

Lo scorso anno sono stati controllati nei porti di attracco il 93,3% dei migranti arrivati in Italia ovvero 111.361 persone. Quasi il 14% aveva la scabbia e altri 1406 soffrivano di sintomi che possono nascondere malattie infettive anche più gravi. Secondo la tabella del rapporto ministeriale in 141 casi è stata diagnosticata una febbre di «natura non identificata» (Ndd). Altri 90 migranti avevano infezioni da accertare e 822 sono stati «ospedalizzati». Non significa che tutti soffrivano di malattie infettive, ma pure nei 349 casi di «patologie respiratorie» potrebbero nascondersi situazioni più gravi come la tubercolosi.

Dal 2013 a causa dell'ondata di arrivi sui barconi favoriti dalla Ong è nato il progetto Speim, Salute pubblica ed immigrazione. Nel corso degli anni la malattia infettiva più diffusa fra i migranti è sempre stata la scabbia. Nel 2016 solo nei centri di accoglienza a Milano c'erano duemila casi di questa infezione della pelle e 38 di tubercolosi. In Italia i casi di tubercolosi sono in diminuzione, ma è indubbio che dal 2009 si è registrato un costante aumento in proporzione della patologia fra i migranti (dal 44% del 2005 al 66% del 2014). Attualmente gli stranieri sono oltre il 60% dei casi totali con un tasso 10 volte maggiore rispetto ai nati in Italia.

Anche per l'Aids la comunità «straniera residente in Italia risulta avere un'incidenza dell'infezione - secondo i dati ufficiali - di quasi quattro volte superiore alla popolazione italiana».

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