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La stoccata di Salvini a Di Maio: "Con me ha un problema psicologico"

Il leader della Lega vorrebbe confrontarsi in tv anche con Conte o Di Maio, ma al momento è arrivato un secco "no"

La stoccata di Salvini a Di Maio: "Con me ha un problema psicologico"

Tra il 15 e il 17 ottobre negli studi di Porta a Porta, programma in onda su Rai1 condotto da Bruno Vespa, andrà in scena il dibattito tra Matteo Renzi e Matteo Salvini. Un confronto fortemente voluto dal fondatore di Italia Viva, che aveva chiesto al giornalista di organizzare un incontro con l'ex ministro dell'Interno. Ma proprio il leader della Lega non si accontenta: oltre all'ex Pd vorrebbe affrontare anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Un'utopia, dato che l'avvocato del popolo più volte ha confessato che non ama stare di fronte alle telecamere. Il segretario federale della Lega ha ammesso di aver sottovalutato il premier. Ma va detto che non era il solo: anche Carlo Giorgetti non si sarebbe aspettato un suo proseguio con il Partito democratico, soprattutto quando lo dava per finito dopo l'avvicinamento alla Commissione europea di Ursula von der Leyen.

"Problema psicologico"

Salvini si potrebbe accontentare anche di una sfida con il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Tuttavia lo stesso capo politico del Movimento 5 Stelle, intervistato da Massimo Giletti a Non è l'arena, ha rifiutato: "Quello che ci dovevamo dire ce lo siamo detti quando abbiamo governato per i cittadini. Per quanto mi riguarda, quando una persona ti dà la parola e la tradisce finisce lì e si va avanti". E come riporta il Corriere della Sera, Salvini ha detto che il suo ex collega con lui "ha un problema psicologico".

Un duello televisivo tuttavia non avrebbe un fine ben preciso in termini di elezioni, anche se il 27 ottobre si voterà in Umbria. Ovviamente si tratta di un'opportunità per entrambi di scavalcare l'altro a suon di frecciatine e battute.

Il pubblico social si scatenerà, ma il dibattito più interessante sarebbe quello con il premier Conte specialmente dopo lo scambio di accuse nel famoso discorso al Senato.

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