Politica

Trump alla sua America «Uomini dimenticati, io vi darò la sicurezza»

Il presidente ricalca i suoi cavalli di battaglia e attacca Obama: c'è lui dietro chi mi critica

È l'ora della «prima» per Donald Trump, al debutto ufficiale davanti al Congresso a camere riunite. Dopo le enormi divisioni che hanno segnato il suo primo mese alla Casa Bianca il presidente Usa punta su toni unificanti, chiedendo a tutti gli americani di unirsi per «un futuro più forte e più brillante» e per un'America più sicura, dipinge una «visione ottimistica» degli Stati Uniti e spinge ad una vasta agenda di riforme. Proprio la sicurezza, insieme alla politica estera e alla promessa di salvare le famiglie dal «disastro dell'Obamacare», è il cardine del suo messaggio, secondo gli undici punti fatti circolare da Pennsylvania Avenue alla vigilia dell'appuntamento a Capitol Hill. Nel suo attesissimo discorso - non un bilancio dell'anno passato, essendosi appena insediato, quanto un programma degli anni a venire - Trump ribadisce il desiderio dei cittadini di vivere in «comunità sicure per sé e per le proprie famiglie», di avere accesso a «buone scuole per i figli» e a «posti di lavoro che permettano loro di prosperare e di continuare a sognare». Perché per tante persone, «uomini e donne dimenticati, questi desideri fondamentali sono stati fuori dalla portata per troppo tempo». Il re del mattone delinea anche i passi concreti già intrapresi e la necessità di un'azione del Congresso, con una riforma fiscale e normativa che aiuti famiglie e imprese, la sostituzione dell'Obamacare, la ricostruzione delle forze armate e la protezione dei veterani. Un intervento, secondo la Casa Bianca, fondato sulla soluzione dei problemi reali di persone reali.

La sfida tra The Donald e i rivali democratici va in scena anche sul fronte degli invitati in Campidoglio. Il presidente calca la mano sul tema della sicurezza: tre dei sei ospiti seduti accanto alla first lady Melania sono infatti familiari di persone morte per mano di immigrati illegali. Ci sono Jessica Davis e Susan Oliver, vedove di due agenti di polizia della California uccisi mentre erano in servizio da un clandestino espulso due volte e poi rientrato. E Jamiel Shaw Sr., il cui figlio 17enne è stato freddato nel 2008 da un individuo senza documenti. Gli altri sono Megan Crowley, studentessa il cui padre ha creato una start-up farmaceutica per curare la sua rara malattia genetica, Kenisha Merriweather, iscritta in una scuola privata grazie ad un programma di borse di studio incentivate da alcuni Stati, e Maureen McCarthy Scalia, vedova del giudice della Corte Suprema Antonin Scalia.

Sul fronte opposto, i membri dell'Asinello rispondono chiamando gli stranieri colpiti dal giro di vite del tycoon, come Hameed Darweesh, rifugiato iracheno che aveva collaborato con le forze Usa a Bagdad. Astrid Silva, alla quale spetta il compito di tenere il contro discorso, in spagnolo, rappresenta invece i cosiddetti dreamer, gli immigrati entrati nel Paese da bambini e protetti da un programma dell'amministrazione Obama (che per ora Trump ha comunque lasciato in vigore). Questo mentre i dati del Customs and Border Protection mostrano che in gennaio gli ingressi dei clandestini sono diminuiti del 27%. Nel frattempo, in un'intervista a Fox, Trump non perde occasione per criticare il suo predecessore: a suo parere ci sarebbe proprio Barack Obama dietro le fughe di notizie che hanno caratterizzato il primo mese della sua amministrazione. «Penso che dietro ci sia Obama, la sua gente è certamente dietro» alle fughe di notizie, spiega, «ma io capisco che è politica... e probabilmente continuerà».

E non è tutto, perché secondo l'inquilino della Casa Bianca, l'ex presidente è anche responsabile dell'organizzazione delle manifestazioni contro di lui dopo la vittoria dell'8 novembre organizzate in tantissime città americane.

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