Cronaca locale

Vandali bruciano indisturbati le palme di piazza Duomo

Falla nella sicurezza: a mezzanotte incendiate tre piante. Due uomini "catturati" dalle telecamere

Vandali bruciano indisturbati le palme di piazza Duomo

È il luogo più sorvegliato di Milano, di certo uno dei più sorvegliati d'Italia. Ma pochi minuti dopo la mezzanotte di sabato in piazza Duomo alcuni vandali hanno potuto dare fuoco indisturbati a tre delle palme appena installate nell'aiuola di fronte alla cattedrale. Per poi fuggire. Le palme prese di mira sono le stesse delle polemiche dei giorni scorsi. Non un obiettivo casuale quindi. I responsabili, forse due, sono stati individuati nella giornata di ieri grazie all'analisi da parte della polizia locale delle immagini delle telecamere di sorveglianza. Più difficile sarà dare loro un volto e un nome.

Gli alberi incendiati sono tre. Solo uno però è rimasto danneggiato sul tronco dalle bruciature. Le fiamme per fortuna non si sono diffuse e probabilmente si sono estinte da sole in pochi minuti. Le conseguenze non sono gravi, tanto che nell'immediato non sono intervenuti i vigili del fuoco. Né altri allarmi sono arrivati a polizia e carabinieri. Nelle prime ore del mattino la segnalazione è comparsa sui profili Facebook di alcuni passanti. È intervenuta la polizia locale, che ha acquisito le immagini della videosorveglianza e ha avviato le indagini sotto la direzione del comandante Antonio Barbato. Nei due primi video analizzati dagli investigatori si vede chiaramente una palma bruciare. Il cronometro segna mezzanotte e 04. Neppure l'orario sembra casuale, visto che fino a mezzanotte in piazza Duomo sono presenti i presidi fissi di vigili, polizia e carabinieri. Dopo quell'ora le pattuglie, in numero minore, passano al controllo «dinamico». L'intera area però rimane monitorata da una rete di telecamere attive 24 ore su 24. Nelle prime immagini raccolte, da due diverse angolazioni, si distinguono due uomini vestiti di scuro che si allontanano a passo svelto dalla palma in fiamme. «Le indagini - spiega la nota della polizia locale - continuano per trovare i nomi di chi ha compiuto l'atto vandalico». Aggiunge l'assessore comunale alla Sicurezza Carmela Rozza: «Ora il lavoro si concentra sull'individuazione dei nomi di chi ha compiuto un atto così irresponsabile». I fotogrammi non sono nitidi, a causa del buio e delle riprese a distanza. Le telecamere tuttavia sono diverse e la visione dei filmati continua alla ricerca di immagini migliori. Intorno comunque si vedono alcune decine di cittadini, qualcuno si avvicina all'albero, incuriosito o per intervenire. Altri passano senza far caso a quello che sta succedendo. Di certo, spiegano alla polizia locale, ci sono testimoni. E l'appello delle autorità è che chi ha visto i vandali in azione o in fuga si faccia avanti.

Negli ultimi mesi a Milano, dalla periferia al centro, le misure di sicurezza sono state intensificate. Dopo l'omicidio di un cittadino dominicano a novembre in piazzale Loreto e dopo l'attentato ai mercatini di Berlino, da una parte sono state attivate le pattuglie miste esercito-polizia-carabinieri, dall'altra proprio in piazza Duomo erano state installate barriere anti camion in cemento. Oltre appunto alla video sorveglianza «h 24». Contro le palme in Duomo e «l'africanizzazione» della piazza avevano protestato Lega e Casapound. Molte le critiche anche da Forza Italia, Fdi e grillini. La condanna dell'atto vandalico è però trasversale. «Un gesto vile - ha detto l'assessore comunale al Verde Pierfrancesco Maran dopo un sopralluogo -. Ma gli imbecilli perdono sempre e l'effetto sarà che i milanesi si affezioneranno ancora di più alle palme». Interviene Mariastella Gelmini, consigliere comunale e deputato di Fi: «Criticare va bene, ma ricorrere alla violenza è stupido e criminale, occorrono misura e buon senso». Gelmini invita a non confondere mai «la critica democratica con una crociata». Dello stesso avviso il governatore lombardo Roberto Maroni: «La Milano del buon senso boccia senza appello le palme in piazza Duomo. Ciò non giustifica il vandalismo dei soliti cretini».

E il capogruppo di Fi a Palazzo Marino, Gianluca Comazzi: «Protestare è sacrosanto, vandalizzare invece è un reato».

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