Politica

Vaticano e Campidoglio, i due volti della Capitale

La Roma di Marino e quella di Bergoglio a confronto: il Campidoglio si occupa dei quartieri a luci rosse, al Welfare ci pensa il Vaticano

L'abbraccio tra Papa Francesco e il sindaco Ignazio Marino
L'abbraccio tra Papa Francesco e il sindaco Ignazio Marino

Roma caput mundi, la città eterna, la culla del cristianesimo. Per secoli la nostra Capitale è stata il centro dell’umanità, poi sono arrivati Ignazio Marino e Salvatore Buzzi con i suoi campi rom.

La salvezza di Roma c’è e risiede in un enclave, lo Stato della Chiesa, rivoluzionato dalla forza delle tenerezza che Papa Francesco sta esprimendo col suo pontificato. Niente olimpiadi, quartieri a luci rosse o riconoscimento dei matrimoni gay ma compassione vera, sincera verso i poveri. Quei poveri dimenticati dalla giunta Marino a cui Bergoglio ha offerto docce, ombrelli e servizio di barbiere. Per i circa cinquanta clochard che vivono sotto i portici di via della Conciliazione il Colonnato del Bernini, che rappresenta le braccia della Chiesa che abbracciano il mondo, accoglie i senzatetto che ora hanno un posto dove lavarsi. Intanto, nei campi rom, tanto cari alla sinistra capitolina, regnano incontrastati i topi e l’immondizia.

Quell’opera di welfare State, cui il comune sarebbe tenuto ad adempiere, viene così trascurata per occuparsi del riconoscimento (illegale) dei matrimoni omosessuali contratti all’estero. Cosa ancor più grave sono i ventimila euro spesi, in tempo di spending rewiew, per il nuovo logo “relazionale” e “turistico”, fortemente criticato per la sua inutilità e bruttezza dai romani. Altrettanto inutile per contrastare la prostituzione è subito sembrata la proposta dello “zoning”, subito bocciata dallo stesso commissario capitolino del Pd Matteo Orfini. E così, ancora una volta, sono i corpi intermedi come la Chiesa a farsi carico dei problemi della città. Su degrado e poveri l’amministrazione si mostra come un elettroencefalogramma piatta.

I fatti di Tor Sapienza avevano temporaneamente riacceso l’attenzione dell’opinione pubblica verso i problemi delle periferie ma, al momento, l’unico a predicare e ad andarci davvero verso le periferie della società è il Papa preso “quasi alla fine del mondo”, per citare le sue parole. Il sindaco Marino e i suoi assessori, invece, sembrano preferire non muoversi dal Campidoglio quasi per paura di incappare in qualche multa, sempre che in vigili non siano in malattia…

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