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Voto inquinato

Giallo sugli impresentabili: una manina ferma la divulgazione dei nomi dell'antimafia

Voto inquinato

Una lista di impresentabili si trasforma in una lista di sospetti e ricatti. Un candidato, De Luca, che può candidarsi, ma non può essere eletto. Non si ricorda una vigilia elettorale così inquinata. A pochi giorni dal voto per le regionali accade di tutto. Rosy Bindi, presidente della Commissione Antimafia, da settimane annuncia che renderà pubbliche le liste dei candidati impresentabili, quelli con l'onore sporcato da vicende giudiziarie. Tutti in attesa dell'ora X: le quattro del pomeriggio del 26 maggio. Passano le quattro, le cinque, le sei, le sette e spuntano solo otto nomi clandestini, quattro in Campania e quattro in Puglia. Tutti gli altri rinviati a venerdì. Che è successo? Un giallo, un pasticcio, un braccio di ferro su questo o quel nome. Il risultato è che la lista è affidabile quanto una cambiale scaduta e che alcuni impresentabili sono più impresentabili di altri. Insomma, la figuraccia della Bindi è un macigno sulla regolarità di queste elezioni. Altro che par condicio. Qui c'è una commissione parlamentare che invece di fare chiarezza alza un polverone dannoso. Non si capisce se sia una manovra per tenere sotto scacco il segretario del Pd o per favorirlo. L'unica cosa certa è che gli elettori andranno a votare alla cieca. L'Antimafia oltretutto ne esce con le ossa rotte. Ora bisogna solo capire se c'è dolo o goffaggine.

Il caos non finisce qui. Su De Luca, candidato governatore del Pd in Campania, pesa la spada di Damocle della Severino. Si può candidare? Può essere eletto? Il Tar aveva detto di sì. Ieri invece è arrivato il verdetto della Corte di Cassazione. Solo che non arriva in diretta, ma attraverso un'indiscrezione giornalistica. Non spetta al Tar esprimersi sulla legge Severino, ma al tribunale ordinario. Così se De Luca dovesse vincere le elezioni ed essere eletto verrà sospeso. La Campania resta con la poltrona vuota e De Luca dovrà fare ricorso in tribunale. I tempi insomma saranno lunghissimi.

Questa è l'Italia al tempo di Renzi. Un Paese dove la democrazia non dipende dal voto, ma da cavilli e azzeccagarbugli. De Luca è un candidato fittizio, gli impresentabili sono nomi tirati fuori a rate e gli elettori non ci stanno capendo più nulla.

Non stupitevi se poi vincono gli astenuti.

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