Salute

Mandorle, perché possono diventare nocive

Note per l'apporto di vitamine e sali minerali preziosi all'organismo, il loro consumo eccessivo può però sviluppare seri stati infiammatori

Mandorle, perché possono diventare nocive per la salute

Le mandorle sono sempre state ritenute uno snack salutare. Sono conosciute per le loro proprietà benefiche per l’organismo e per la fonte preziosa di energia nei periodi di stanchezza psicofisica. Sono fonte di sali minerali preziosi come fosforo, potassio, rame, zinco, manganese, fosforo e ferro. Risultano ricche di vitamina E in grado di contrastare l’invecchiamento cellulare prevenendo efficacemente la formazione dei radicali liberi. Sono alleate della salute visiva contrastando la formazione della cataratta e l’insorgere di malattie come la degenerazione maculare.

Molti però non sanno che il loro consumo eccessivo può provocare delle gravi infiammazioni. Il responsabile di esse è la presenza di un grasso chiamato acido arachidonico che in grandi quantità nell’organismo può provocare dolore cronico e infiammazione. Di fatti è noto che dopo aver consumato tante mandorle si possono percepire stati infiammatori come dolore cervicale, vertigini, nausea, dolori intestinali o irritazioni cutanee. Se è presente già uno stato infiammatorio in corso, mangiare questo tipo di frutta secca può contribuire ad aumentare il dolore che rischia di diventare cronico.

Il rischio di danni provocati dalle mandorle aumenta se hanno subito il processo di tostatura che le espone ad un calore il cui effetto può diventare dannoso per la salute del nostro organismo. Durante questo processo possono svilupparsi sostanze chimiche come l’acrilamide che ha effetti cancerosi. Il consiglio degli esperti di nutrizione e benessere come la dottoressa Maria Antonietta Labrozzi, farmacista esperta in nutrizione clinica, non è quello di eliminare del tutto dall’alimentazione questo tipo di alimenti ma di mangiarlo con moderazione. Il suo invito, al fine di prevenire stati infiammatori all’organismo, è quello di prediligere il consumo di mandorle crude. Risultano meno dannose e contenenti più sostanze nutritive che rimangono inalterate.

Secondo l’esperta utile potrebbe essere combinare la frutta secca con il consumo di ortaggi crudi. Di fatti cibi come il cetriolo, il sedano, il finocchio, il kiwi o ananas contengono sostanze antinfiammatorie. Il quantitativo di mandorle giornaliere da rispettare dovrebbe essere di massimo 20 mandorle al giorno da distribuire in due spuntini, uno al mattino e l’altro il pomeriggio.

Quando si consumano le mandorle bisogna prestare tanta attenzione alla presenza di quelle amare. Il loro sapore amarognolo è dovuto alla presenza di una sostanza chiamata amigdalina. Quest’ultima è pericolosa perché produce acido cianidrico che assunto entro un certo limite è velenoso e può addirittura avere effetti mortali. Studi scientifici accurati dimostrano che per una persona adulta servano mediamente 50-60 mandorle amare per arrivare a una dose letale.

Mentre nel caso dei bambini possono essere sufficienti anche solo 5 o 6 pezzi per correre seri rischi.

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