Cultura e Spettacoli

Harry torna al lavoro. Ma non ha perso il suo titolo nobiliare

Lanciando le prossime edizioni degli Invictus Games e della Rugby League, il Principe Harry si firma nelle due note stampa "Duca del Sussex", smentendo le voci che la Regina abbia tolto a lui e a Meghan il titolo nobiliare

Harry torna al lavoro. Ma non ha perso il suo titolo nobiliare

Dopo lo scandalo della Megxit il Principe Harry non era più comparso ufficialmente sui media, venendo solo paparazzato venerdì scorso al suo arrivo al vertice di Sandringham, indetto dalla Regina Elisabetta II, per trattare i termini delle dimissioni dei Sussex da reali senior. I due, oltre a volersi rendere finanziariamente indipendenti dalla Corona inglese, intendono promuovere e dedicarsi ad iniziative di beneficenza di loro scelta, al di là dell’agenda un tempo fissata dalla Regina. Così Meghan Markle, dopo l’annuncio-bomba sull’account Instagram che condivide con il marito, era subito volata in Canada dove, dopo essere stata fotografata prima di imbarcarsi su un aliante a Vancouver, ha poi fatto la sua prima uscita non ufficiale, visitando un centro di difesa e accoglienza delle donne in una delle zone più degradate e povere di questa città.

Adesso è il turno del Duca del Sussex che è tornato al lavoro nel nome di una causa in cui crede molto, il binomio sport-salute mentale. Ha quindi postato sul suo account Instagram ufficiale, che condivide con la moglie Meghan, due video riguardanti due iniziative a cui tiene molto e a cui già in passato ha dato tutto il suo supporto. La prima clip riguarda la sesta edizione degli "Invictus Games", l'evento sportivo da lui ideato nel 2014 per i veterani mutilati di guerra del Regno Unito che si sfidano in diverse discipline sportive. "Düsseldorf arriviamo!", si legge nell’incipit del comunicato in cui il Duca del Sussex annuncia che la sesta edizione degli Invictus Games si terrà in Germania nel 2022. "Precedentemente ospitati a Londra, Orlando, Toronto, Sydney e nella prossima edizione di maggio in Olanda, Aia, vedranno gareggiare a Düsseldorf oltre 500 concorrenti pronti a mostrare il loro talento, determinazione e cameratismo a tutto il mondo", si legge nella lunga didascalia a corredo del video in cui ci si riferisce al Principe Harry nominandolo sempre con il titolo di "Duca del Sussex", come a voler smentire tutti i rumors su un presunto decadere del suo titolo reale dopo il vertice di Sandringham.

"Il Duca, dopo aver lavorato per 10 anni nelle forze armate, ha creato i “We Are Invictus Games” per celebrare il potere della riabilitazione sportiva, a livello sia fisico che mentale, e coloro che hanno servito fieramente il loro Paese in uniforme”, si legge nella nota stampa firmata in calce: 'The Duke of Sussex'. A scanso di equivoci. Lo stesso titolo nobiliare è usato nella didascalia che accompagna la seconda clip postata da Harry su Instagram e riguardante la "Rugby League World Cup 2021 Mental Fitness Charter" che si terrà dal 23 ottobre al 27 novembre 2021. E qui il Principe Harry ha toccato un tema molto delicato, che lo riguarda in prima persona, dopo aver confidato di soffrire di attacchi di ansia e dopo essere stato attaccato nei giorni scorsi dai tabloid che hanno usato la sua fragile salute mentale per insinuare che fosse stato manipolato dalla moglie e spinto suo malgrado alla Meghexit.

"La Rugby League – spiega Harry nel video - non è solo sport, ma da anni un presidio all'avanguardia nel costruire una mentalità positiva in tutti gli sportivi, esortandoli a prendersi cura della propria salute mentale e ad aiutare gli altri a fare lo stesso”. Poi un’analisi che, stando ai commenti, sembra quasi autobiografica, "se – come scrive qualche follower - se al posto di ‘Rugby League’ fosse scritto ‘Royal family'".

"La percezione comune della Rugby League – spiega il Principe Harry nel video - è che devi essere forte, non puoi mostrare i tuoi sentimenti, devi sempre sorridere e sopportare in silenzio il dolore”. Ma attraverso questa iniziativa promette di spendersi per realizzare "progressi reali nel liberarci dallo stigma associato alle malattie mentali e ricordare alle persone che lo sport non serve solo a essere fisicamente in forma, ma soprattutto mentalmente forti".

Anche in questa nota ci si riferisce a lui come al Duca del Sussex, all’insegna del 'Repetita iuvant', con buona pace di chi già lo voleva un common, senza titoli né appannaggio reale, dopo lo scandalo della Meghexit.

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