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La Red Bull si beve tutti

Verstappen e il team riprendono da dove avevano terminato: nel primo giorno di test in Bahrein tutti dietro. La Ferrari 3ª con Sainz e passo... incoraggiante

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Se il buongiorno si vede dal mattino, l'impressione è che quella della Formula 1 potrebbe non essere una grandissima giornata. Almeno per chi non guida una Red Bull. Dopo le prime 8 delle 24 ore di test precampionato siamo già qui con la bocca aperta davanti alla facilità con cui Max Verstappen ha ottenuto il miglior tempo al mattino (1''32548) e al pomeriggio (1'31344), completando 142 giri e lasciando l'avversario più vicino a 1140. Il tutto usando gomme Pirelli gialle e senza neppure cercare esasperatamente la prestazione. La Red Bull è effervescente naturale, si gasa senza neppure bisogno di agitarsi. A Max viene tutto facile, la Red Bull ha cambiato il progetto, ispirandosi ai concetti buttati nella spazzatura dalla Mercedes, ma il risultato non cambia: domina. Non dobbiamo aver subito paura, ma un po' di timore è giustificato

Quanto sia in vantaggio lo scopriremo nelle prossime ore di test, quando si cercherà davvero un tempo e cominceranno a uscire dai camion le gomme tenere. D'altra parte che la Red Bull partisse davanti era scontato. Ora bisognerà capire quanto potrà influire sul team l'Horner-gate. Ieri Chris era al suo posto al box come se nulla fosse. Ma l'inchiesta interna continua e si fanno sempre più insistenti le voci di una sua imminente uscita di scena. Se dovesse davvero succedere sarà interessante vedere come reagirà al terremoto la squadra che da 20 anni ha la stessa guida Per la Ferrari (69 giri Sainz con 1'32584 nel pomeriggio e 64 Leclerc con 1'33247 in mattinata): era importante capire la bontà del progetto SF-24. I primi dati raccolti sulla solidità del passo sono incoraggianti. Soprattutto con Sainz nel pomeriggio si è visto che il passo può essere costante al contrario dello scorso anno. Va confermato ora il potenziale velocistico. La SF-23 era veloce, come confermano le pole dello scorso anno. I problemi erano altri. E essere gentili sulle gomme potrebbe consentire gare più ambiziose.

Il mondo ferrarista intanto piange Pietro Corradini, per 40 anni meccanico ai box del Cavallino, protagonista come comparsa anche nel film su Ferrari appena uscito. Aveva 77 anni e nel suo cuore c'erano soprattutto Villeneuve, Berger e Ayrton di cui era amico dai tempi del kart. Torna in pista, ma non in F1, Mattia Binotto che entra in Texa, azienda di Treviso leader mondiale nella diagnostica, per coordinare progettazione, produzione e fornitura di componenti legati all'elettrificazione di vetture sportive.

Forse non era esattamente quel che sognava, ma almeno starà più vicino al suo vino in attesa che nel circus si riapra qualche porta.

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