Cronaca locale

Street art a processo: prosciolto il writer Bros

Fatti prescritti o per i quali non si può procedere per mancanza o remissione della querela. Daniele Nicolosi, in arte Bros, era imputato per tre episodi di "imbrattamento" a colpi di vernice spray. Ora il writer rilancia: "Continuerò a portare in giro la mia arte"

Street art a processo: prosciolto il writer Bros

Milano - Fatti prescritti o per i quali non si può procedere per mancanza o remissione della querela: è quanto ha stabilito Guido Piffer, giudice monocratico della sesta Sezione penale del Tribunale di Milano, nei confronti di Daniele Nicolosi, in arte Bros, imputato per tre episodi di "imbrattamento" a colpi di vernice spray.

Nessuna condanna per Bros Il 28enne milanese, tra i più noti esponenti della street art europea, che ha tra l’altro esposto le sue opere al Pac e al Palazzo Reale del capoluogo lombardo, non è stato quindi condannato ma nemmeno assolto nel merito delle accuse, dato che il giudice non ha sancito, come l’artista sperava, che i graffiti sono arte e non imbrattamento, o peggio vandalismo. Uno scontro culturale ancora prima che giudiziario, che ha contrapposto in questo processo accusa e difesa, con quest’ultima che aveva chiesto l’assoluzione con formula piena per Bros, reo solo di aver esercitato la propria arte.

Pene inasprite L’imbrattamento è un reato che, con la riforma del luglio 2009, ha visto un inasprimento delle pene e il passaggio della competenza dai giudici di pace a quelli dei tribunali ordinari. E il processo a Bros era il primo a venir celebrato con le nuove norme. Il Comune di Milano, parte civile al processo, aveva documentato 17 episodi di imbrattamento attribuibili a Bros e documentati dalla polizia locale fino al novembre 2007, ma il magistrato aveva deciso di esercitare l’azione penale soltanto per tre. L’amministrazione aveva chiesto la condanna di Bros al pagamento di una provvisionale di 18mila euro, comprensiva dei anni di immagine. Bros era accusato di aver "imbrattato" il muro della sede di un giornale di annunci il 29 novembre 2007 (ma il titolare aveva rimesso la querela dopo un incontro con Bros) e, in un periodo precedente, di aver realizzato graffiti sulle mura esterne del carcere di San Vittore e la pensilina della fermata Lodi della metropolitana milanese.

La soddisfazione di Bros "Contento di non dover pagare tutti quei soldi", Bros si è detto però amareggiato di non aver ottenuto "una assoluzione nel merito", sottolineando di non aver alcuna intenzione di smettere di dipingere con le bombolette: "Non cambia niente, io continuerò a portare in giro la mia arte".

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