Cronaca locale

Tagli al bilancio, la Lega minaccia: "Un tavolo o pronti emendamenti"

Dal lunedì budget preventivo in aula. Il Carroccio: "Le politiche vanno condivise". E Gallera escluso dalla Fiera avverte: "Pronto a dimettermi da capogruppo"

Tagli al bilancio, la Lega minaccia: 
"Un tavolo o pronti emendamenti"

La Lega vuol vederci chiaro. La manovra finanziaria per il 2011 a Palazzo Marino sarà di lacrime e sangue, il cammino in aula partirà lunedì. Ieri è arrivato il via libera all’assestamento di bilancio ma il Comune ha dovuto fare i conti con il taglio di 60 milioni di euro che era rimasto in sospeso qualche settimana fa ed è stato confermato ieri dai revisori dei conti come garanzia del patto di stabilità. E visto che si traduce con ulteriori sacrifici, per il Carroccio è «indispensabile» che il sindaco convochi in tempi brevissimi un vertice di maggioranza, per «valutare insieme quali sono le priorità e decidere insieme i tagli» ribadisce due volte l’assessore al Turismo Alessandro Morelli. Perchè con un documento di previsione su cui i chiarimenti in corso di giunta sono stati ridotti quasi a zero, e la raccomandazione ad evitare emendamenti in aula per accorciare i tempi dell’approvazione, la Lega avverte che «sarà inevitabile se non sappiamo con chiarezza come sono state distribuite le risorse tra i vari assessorati». Un esempio chiave: in tempi di ristrettezze, «il buono libri gratis per tutti indipendentemente dal reddito può essere una priorità dell’assessore Mariolina Moioli e non la nostra». Sapendo quanto Letizia Moratti ha a cuore il progetto, non dovrebbe tardare l’invito al tavolo. Dove non mancherà del resto un appello a serrare le fila per votare il bilancio entro la metà di gennaio. Ieri per dare un segnale anche il sindaco ha partecipato alla seduta ed era presente al momento del voto (favorevole anche da parte del presidente finiano dell’aula Manfredi Palmeri, con cui la Moratti a fine seduta si è trattenuta a lunga a parlare). Per garantire l’immediata eseguibilità però con i banchi semivuoti del Pdl è servito un tam tam di telefonate e l’ok da parte di tre consiglieri dell’opposizione, che pure avevano bocciato la delibera e hanno fatto infuriare la sinistra radicale. Solo all’ultimo «e per senso di responsabilità» è arrivato il capogruppo del Pdl Giulio Gallera, che mancava da diverse sedute e sta facendo avvertire il malumore per la mancata nomina in Fondazione Fiera (il posto che sembrava destinato a lui è andato al vicepresidente del consiglio provinciale Bruno Dapei). E ora Gallera avverte: «Ho famiglia e figli, sono tornato a svolgere la mia professione e non posso essere presente come prima. Se continua così potrei decidere di dimettermi da capogruppo, chi affida incarichi di rilievo dovrebbe mettere nelle condizioni di svolgerli a tempo pieno ma sono pronto a tornare soldato semplice». E partecipare ai lavori del consiglio col contagocce, un rischio che la giunta difficilmente può permettersi mentre le assenze sono già all’ordine del giorno e ci sono in calendario prima il bilancio e poi il Pgt. Chi vuole intendere intenda.

Ma si dice che ci siano già manovre in corso per una poltrona nel cda di A2a o un’altra società comunale.

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