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Wimbledon, ecco perché Alcaraz può battere Djokovic in finale

È tutto pronto per la finale tra Alcaraz e Djokovic. I favori del pronostico sono tutti per il serbo. Eppure il talento spagnolo non parte già battuto. Scopriamo perché

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Ci siamo. Carlos Alcaraz e Novak Djokovic si affronteranno nella finale di Wimbledon, domenica 16 luglio. Un atto conclusivo che oltre a proporre una sfida generazionale (20 anni contro 36), metterà in palio anche la vetta della classifica mondiale. Il tennista di El Palmar, Murcia, diventa così non solo il terzo spagnolo di sempre a raggiungere la finale di Wimbledon, dopo Manolo Santana e Rafa Nadal, ma anche il quarto più giovane di sempre (a 20 anni e 72 giorni), a disputare il match dei sogni sul Centre Court.

Adesso arriva l'ultima sfida, quella più impegnativa, contro Djokovic, vincitore sette volte a Wimbledon, a caccia dell'ottavo titolo con cui eguaglierebbe Roger Federer, in testa alla storico albo d'oro. I bookmakers hanno pochi dubbi, il favorito è Djokovic. La vittoria del campione serbo è pagata 1.50 la puntata, una quota decisamente bassa considerato che si tratta di una finale Slam. Alcaraz ha qualche chance per sovvertire il pronostico? Scopriamolo subito.

I precedenti dimostrano che...

Alcaraz e Djokovic si sono incontrati due volte, sempre sulla terra rossa. Il primo match si è giocato nella semifinale di Madrid lo scorso anno. Una battaglia di quasi quattro ore vinta dalla spagnolo col punteggio di 6-7 7-5 7-6. Il secondo incontro invece si è disputato nella semifinale di Roland Garros, dove ha prevalso Djokovic in 4 set (6-3 5-7 6-1 6-1). Un risultato però da interpretare. In preda ai crampi da inizio terzo set, per lunghi tratti Alcaraz ha giocato praticamente da fermo. Al netto dei risultati pur sempre condizionati da variabili, i precedenti dimostrano che Alcaraz può fare partita alla pari con Djokovic. Di sicuro nell'atteggiamento ma anche sul piano tattico, lo spagnolo ha sempre dimostrato di non avere alcun timore reverenziale nei confronti del suo rivale. Non ha paura di fare a pallate contro il muro serbo né tantomeno di prendere l'iniziativa. Di sicuro vedremo un Alcaraz spavaldo pronto a giocarsi le sue chance.

Le prestazioni di Djokovic

Djokovic è il favorito numero uno del torneo, su questo non ci sono dubbi. Eppure in queste due settimane di partite ha mostrato qualche crepa, andando in difficoltà in alcuni momenti. Parliamo dei match vinti con Hurkacz e Rublev. Contro il polacco Djokovic ha sofferto tremendamente in risposta e l'equilibrio del punteggio (7-6 7-6 5-7 6-4) testimonia la difficoltà della partita. Allo stesso modo nel primo set vinto da Rublev, il ritmo imposto dal russo è stato a tratti insostenibile per Nole. Senza dimenticare l'ultima partita contro Jannik Sinner. Dopo due set praticamente perfetti, Djokovic è calato vistosamente nel terzo con il grande rammarico dell'azzurro, troppo sprecone, considerando le occasioni avute. Insomma fino a questo momento il serbo ha lasciato qualcosa agli avversari, riuscendo alla fine sempre a spuntarla (per suoi meriti ma anche per il mancato cinismo altrui). Chiaro che concedere qualche occasione ad Alcaraz potrebbe essere molto più rischioso, rispetto ai giocatori finora incontrati.

Se si allunga la partita

Provare a prolungare il match per sfruttare la maggiore freschezza atletica. L'obbiettivo di Alcaraz è chiaro. D'altronde la formula al meglio dei cinque set può avvantaggiare di per sé chi come lo spagnolo dovrebbe avere più benzina nel serbatoio. All'inverso Djokovic proverà a ridurre al minimo i tempi della partita, sapendo benissimo che qualora si andasse al quarto o quinto set, le cose per lui si complicherebbero. Un replay insomma di quanto visto nella semifinale contro Sinner. Se Jannik avesse vinto il terzo set sarebbe cambiata la partita? Un Djokovic stanco e poco brillante come avrebbe reagito? Chissà. Qualche risposta potrebbe darcela lo spagnolo, qualora dovesse vincere uno o due set.

A quel punto la partita sarebbe davvero apertissima.

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