Cronache

Tribunale poco sicuro? Il ministero di Giustizia è responsabile e deve pagare

Il dicastero ritenuto responsabile della strage di Reggio Emilia del 2007, quando un uomo armato uccise la moglie e il cognato. Un caso simile a quello di MIlano

Tribunale poco sicuro? Il ministero di Giustizia è responsabile e deve pagare

I tribunali non sono un luogo pubblico qualunque, perché «in essi l'animosità, la litigiosità, i motivi di attrito e di scontro raggiungono livelli massimi». E della loro sicurezza è responsabile il ministero della Giustizia che, in caso di strage, deve pagare.

Arriva dalla corte d'Appello di Bologna, per una strage avvenuta nel 2007 ma che è molto simile ai fatti di Milano dello scorsa primavera, una sentenza che non mancherà di avere ricadute. Il ministero di Giustizia è stato infatti condannato a risarcire poco meno di un milione e mezzo di euro perché, con le sue omissioni nel garantire la sicurezza, non ha fatto nulla per evitare la strage avvenuta il 17 ottobre del 2007 al tribunale di Bologna, quando un uomo, Clirim Fejzo, durante l'udienza di separazione dalla moglie, Vjosa Demcolli, sparò alla donna e al cognato uccidendoli e ferì anche due agenti, finendo poi a sua volta ucciso. La somma andrà versata alla famiglia delle vittime.

I giudici d'appello, concordando con i legali dei Demcolli, assistiti dallo studio Cataliotti, hanno concordato sulla responsabilità del ministero, e hanno stabilito che gli «eventi, con probabilità prossima alla certezza, sarebbero stati evitati se solo si fossero adottate le cautele minime e certamente richiedibili a un'amministrazione appellante attivatasi, non a caso, solo dopo l'enorme prezzo pagato dalla famiglia Demcolli». È stata solo ridotta l'entità del risarcimento - in primo grado ammontava a 1 milione e 630mila euro - perché superava i minimi tabellari.

Al di là del caso specifico e delle lungaggini - i familiari delle vittime di quella strage attendono il risarcimento ormai da otto anni - la vicenda è del tutto simile a quella che si è consumata a Milano lo scorso 9 aprile, quando un uomo imputato, Claudio Giardiello, entrò a Palazzo di Giustizia con una pistola nascosta e uccise, in udienza, l'avvocato Lorenzo Claris Appiani e il suo coimputato Giorgio Erba, e poco dopo nella sua stanza il giudice Ferdinando Ciampi.

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