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Tutti pazzi per la scuola. I docenti vanno fuori di testa ma restano in cattedra

Vittorio Lodolo D'Oria, medico, si occupa del disagio mentale professionale dei docenti. Il suo ultimo libro raccoglie una serie di testimonianze su casi paradossali. Su un milione di insegnanti sarebbero almeno 24.000 gli psicotici e 120.000 i depressi.

Burn out. Ovvero bruciato, consumato, stremato. Una sindrome che colpisce di solito chi esercita professioni di aiuto e di assistenza agli altri: medici, infermieri oppure vigili del fuoco. Ma tra i burn out ai primi posti della classifica dei più logorati ci sono gli insegnanti.
Vittorio Lodolo D'Oria, medico, si occupa da anni proprio del disagio mentale professionale dei docenti ed autore fra l'altro di Pazzi per la scuola (edizioni Alpes Italia), una sorta di vademecum per gli addetti ai lavori ricco di consigli su come comportarsi quando ci si trova di fronte ad uno stato di stress così drammatico. I docenti sono spesso soggetti ad una frequenza di patologie psichiatriche pari a due volte quella della categoria degli impiegati, due volte e mezzo quella del personale sanitario e tre volte quella degli operatori manuali. Gli studi in materia sono recenti ed ancora limitati ma comunque evidenziano tra gli insegnanti un costante aumento della percentuale di accertamenti per idoneità al lavoro a causa di patologie psichiatriche, dal 44.5 per cento del triennio 92-94 al 56.9 del periodo 01-03.
«Il popolo dei docenti è stremato da un lavoro relegato agli ultimi posti nella gerarchia sociale: quella del docente è una helping profession psicofisicamente usurante che li porta ad essere i più esposti di tutti al rischio suicidio ed a patologia psichiatrica», questa la tesi di Vittorio Lodolo D'Oria. L'esperto di malattie psichiatriche in campo scolastico sottolinea che anche se in Italia non vi sono dati nazionali, ci si può già fare un'idea chiara con quelli raccolti a Torino, Verona e Milano e pubblicati sulla rivista Medicina del Lavoro. «Il 70 per cento degli accertamenti medici tra i docenti, si conclude con una diagnosi psichiatrica. Dati impressionanti che dovrebbero indurre il ministero competente a muoversi», dice Lodolo D'Oria.
Attraverso 125 storie e testimonianze che hanno avuto come protagonisti insegnanti con un disturbo psichiatrico, il volume Pazzi per la scuola racchiude vicende al limite del paradosso: docenti psicotici che incomprensibilmente raggiungono la pensione per inerzia del loro dirigente scolastico; maestre affette da disturbo bipolare che picchiano i bimbi; professoresse ricoverate con trattamento sanitario obbligatorio, quindi trasferite per incompatibilità d'ufficio per una dozzina di volte; episodi di pianto collettivo tra gli alunni che manifestano enuresi diurna e notturna. E, per finire, una maestra con delirio paranoideo che denuncia i colleghi di volerla avvelenare e spiare attraverso cimici introdotte di nascosto sotto cute.
Dall'inerzia del sistema scolastico vengono assorbiti anche i genitori, ritenuti dal medico «incapaci di agire se non avviando denunce legali. Ma anche il collegio medico di verifica, che assume provvedimenti non propriamente ortodossi. Oppure gli stessi dirigenti scolastici, che spesso si improvvisano psichiatri».
Su un milione di insegnanti, Lodolo D'Oria calcola che vi sarebbero almeno 24.000 psicotici e 120.000 depressi.

«Per non parlare delle altre malattie mentali, disturbi dell'adattamento, disturbi di personalità e altri», conclude il medico.

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