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The suicide squad - missione suicida e quel disperato tentativo della DC Comics

The Suicide Squad - Missione Suicida avrebbe dovuto salvare le sorti dell'universo cinematografico della DC Comics: ma come è andata veramente?

The suicide squad - missione suicida, il disperato tentativo della DC Comics di salvare il proprio universo cinematografico

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The suicide squad - missione suicida, il disperato tentativo della DC Comics di salvare il proprio universo cinematografico

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In onda questa sera alle 21.26 su Italia 1, The suicide squad - Missione suicida è il film diretto da James Gunn e uscito nel 2021, a cinque anni di distanza da Suicide Squad, film diretto invece da David Ayer.

The Suicide Squad - Missione suicida, la trama

Alcuni dei peggiori elementi rinchiusi nella prigione di Belle Reve sono pronti a unirsi alla Task Force X per poter evadere dal carcere. Tra loro ci sono Rick Flag (Joel Kinnaman), Harley Quinn (Margot Robbie), Capitan Boomerang (Jai Courtney), Bloodsport (Idris Elba) e Peacemaker (John Cena). Subito dopo la missione, però, l'organizzazione che li ha tratti in salvo dalla prigione li getta su un'isola popolata dai nemici dell'umanità, alieni e mostri che si mettono sulla strada di questi supercattivi a cui sono state date in dotazione alcune armi per combattere il nemico. Mentre cercano di farsi largo tra le schiere fitte di nemici, in una giungla che si fa avversaria essa stessa, i protagonisti devono anche seguire gli ordini di Amanda Weller (Viola Davis), che tiene quasi letteralmente la loro vita nelle sue mani.

Il tentativo della DC di "rimanere a galla"

Chiunque abbia visto il primo capitolo di Suicide Squad e poi abbia visto il secondo lungometraggio si sarà accorto senza dubbio che il film del 2021 è una pellicola difficile da catalogare. Non è prettamente un sequel e, allo stesso tempo, non è nemmeno un reboot, un nuovo capitolo ricominciato tutto da capo. In questo senso, le parole che meglio possono descrivere The Suicide Squad - Missione suicida sono quelle di James Gunn che, come ha riportato il sito dell'Internet Movie Data Base, ha definito il suo film "è quello che è." Come se da una parte il regista volesse comunque mantenere un legame con il film del 2016 e allo stesso tempo prendere le distanze. Un'attitudine che è facilmente spiegabile dal fatto che, secondo i dati riportati da Variety, nonostante il film del 2016 abbia avuto un ottimo riscontro al botteghino (con circa 746 milioni di dollari di incasso), sia stato anche fatto a pezzi dalla critica internazionale. Il Suicide Squad di David Ayer avrebbe dovuto essere un evento capace di risollevare le sorti del DCEU, l'universo cinematografico che, almeno secondo i piani, avrebbe dovuto competere con quello della Marvel. Si trattava, infatti, di un film che metteva al centro del racconto non più una banda di supereroi come era avvenuto con The Avengers, ma una combriccola di antagonisti e criminali.

Tuttavia il film di David Ayer non è riuscito a tenere fede alle aspettative. Su IMDB si legge di come il regista abbia dovuto "sottomettersi" al volere degli studios, i cui rappresentanti hanno chiesto che alcune scene venissero rigirate o non si sono fatti problemi a cambiare la sceneggiatura di partenza nella speranza di andare incontro al favore del pubblico. E nonostante gli spettatori, incuriositi, siano andati comunque in sala a vedere il film, il risultato è stato una catastrofe che si è concretizzata in un 26% di gradimento su Rotten Tomatoes, l'aggregatore di recensioni. Con questo insuccesso alle spalle, era ovvio che Gunn volesse prendere le distanze da un film che così chiaramente non aveva funzionato, senza però prendersi il rischio di allontanare i fan. Perciò ha realizzato un tentativo disperato di accontentare tutti: critica e pubblico. Assumere Gunn, inoltre, fu una mossa molto intelligente da parte della DC: il regista era già molto amato dal pubblico per quello che aveva fatto con I guardiani della galassia e soprattutto era percepito come "vittima" dopo essere stato licenziato.

Il pubblico, di fatto, sembrava essere già dalla sua parte. Anche con la scelta di un rating di pubblico più elitaria, che impediva la visione ai più giovani, il DCEU stava cercando in ogni modo di rilanciare la saga dei supercattivi e, in effetti, The Suicide Squad - Missione Suicida ha avuto un ottimo riscontro da parte della critica, che ha amato la vena di follia nel film di Gunn. Nonostante questo, però, gli incassi non sono stati esaltanti. A fronte di un budget di circa 185 milioni i dollari, come riportato da Box Office Mojo, il film ne ha guadagnati "solo" 168 a livello internazionale: sia per la pandemia che nel 2021 aveva ancora presa sulla salute delle sale cinematografiche, sia perché il film venne lanciato quasi in contemporanea anche sulla piattaforma di HBO, causando anche la rabbia del regista. The Suicide Squad - Missione Suicida sarebbe dovuto essere il film capace di rilanciare questa saga sul grande schermo, ma i risultati ottenuti hanno dimostrato che si trattava di un tentativo fallimentare.

In effetti, come riporta Screen Rant, sarebbe stato lo stesso James Gunn ad assicurare che non ci sarebbe stato un terzo film dedicato ai cattivi del DCEU.

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