Jaguar o Maserati: chi le compra vince più che in Borsa

Il valore delle vetture storiche aumenta col tempo e negli ultimi due anni è raddoppiato. Ecco le più redditizie

Jaguar o Maserati: chi le compra vince più che in Borsa

C'è chi mette i soldi sotto al materasso, chi si dispera per il crollo dell'investimento sul mattone e chi punta sulle auto d'epoca. La crisi fa scoprire nuovi beni rifugio e sembra che fra questi ci siano le vetture storiche. Parliamo di una passione e in questo caso lussuosa, non proprio di piccoli risparmi. Anche se, di questi tempi, cala il mercato delle auto nuove quanto sale quello dell'usato, di cui questo è il settore d'élite. La convenienza di spendere per un'auto antica è molto alta nella fascia oltre i 100 mila euro, ma buona anche in quella entro i 50 mila.
«Il valore delle vetture storiche aumenta col tempo - spiega Christian Mazzone -, in particolare di quelle di alta gamma. Non ci si rimette mai e l'investimento è ottimo». Oltre a collezionare questi esemplari, Mazzone gestisce l'unica officina romana esclusivamente per il restauro di vetture d'epoca. A Cortina d'Ampezzo partecipa con il gruppo della sua scuderia alla Winter Race, la gara di regolarità sulle Dolomiti in cui appassionati italiani e stranieri si confrontano su splendidi modelli anche anni '30. Le Maserati d'epoca sono più che raddoppiate di valore negli ultimi 2 anni, mentre le Ferrari sono stazionarie perchè erano già salite molto. «La mia Jaguar E - testimonia un altro collezionista romano, Carlo Boido - ha acquistato più del 30% del valore e sulla vendita dopo 3 anni di una Porsche 356 del '64 ho ottenuto una rivalutazione del 35 per cento».
Il mercato delle auto inglesi è quello in cui è nato il collezionismo ed è enorme l'offerta di pezzi di ricambio. Anche i tedeschi riproducono ogni particolare, contrariamente agli italiani, e sono molto abili come gli olandesi a pilotare i prezzi: una Mercedes Pagoda degli anni '60 ha triplicato il valore nell'ultimo quinquennio. C'è anche il fatto che l'assicurazione è ridotta (130 euro l'anno per la prima auto e solo 10 in più per ogni altra)e non ci sono tasse: il bollo costa poco, non è una tassa di possesso ma di circolazione e non si paga sulle vetture ferme in garage. Per premiare i vincitori a Cortina c'è il campione di 10 Mille Miglia, Giuliano Canè: «Direi che è un investimento culturale, oltre che economico. Molto oculato e poco dispendioso, l'assicurazione in un piacere futuro».
Sono sempre di più le donne appassionate dei motori di una volta. Una è Daniela Bentivoglio, stilista di raffinati gioielli e accessori, che corre sulle Dolomiti con una Volvo del '64 e sponsorizza la manifestazione. «Ciò che è bello dura nel tempo - dice - anzi, aumenta il fascino che il tempo stesso dona. Le auto d'epoca, ad esempio. Come bene rifugio danno soddisfazioni a chi compra e a chi vende». I gioielli hanno molto a che fare con le vetture storiche, assicura Giorgio Grassi Damiani, che con il fratello condivide sia l'amministrazione del marchio di famiglia che la passione per le vetture d'epoca, come la Porsche che guida alla Winter Race. «Sono sempre oggetti di lusso, si scelgono per passione e si apprezzano da intenditori. E i clienti si assomigliano». Per Franz Kraler, che con il suo multibrand di lusso è uno degli sponsor della gara, cui partecipa su una Mercedes del '71, l'auto scelta da Grassi Damiani è la migliore. «L'investimento è ottimo per auto come la Porsche, che aumentano sempre di valore». Il figlio Alexander, 25 anni, alla Winter Race guida una Jaguar E del '69 e sorprende vedere alla competizione giovanissimi come Pietro e Cesare Foresti, 22 e 17 anni.

Ma la loro è una storia di famiglia: ai vincitori under 35 consegnano una miniatura della Bugatti degli anni '30 con la quale gareggiavano i genitori Guido ed Elsa, tragicamente scomparsi con i coniugi Missoni nell'incidente aereo dell'anno scorso in Venezuela.

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