«Il 2010 comincia male In arrivo l’onda lunga»

Alessandro Ambrosi è il presidente della Confcommercio di Bari; come imprenditore è attivo, con una serie di negozi, nell’abbigliamento e nei prodotti di arredo e di corredo per la casa. Gli chiediamo: come sta andando?
«Male. Tutta la distribuzione, tutti i settori. L’inzio del 2010 è peggiore dell’inizio del 2009. Paghiamo i problemi dell’occupazione: con l’aumento dei disoccupati si contraggono i consumi. Le aziende chiudono a catena, il credito è un’utopia».
Come si comportano le banche?
«Con criteri diversi tra Nord e Sud. Da noi si chiudono a riccio. Fanno esattamente l’opposto di quello che dovrebbero fare. E poi aumenta a vista d’occhio la penetrazione della malavita nelle attività economiche, specie del commercio e del turismo».
Quindi intorno a sé lei vede una crisi ancora acuta?
«Non ho mai creduto molto alla crisi finanziaria. Al Sud la mancanza di crescita proviene da problemi strutturali. Il manifatturiero non conta molto, l’agricoltura paga una crisi profonda: restano commercio, servizi e turismo, ma non si riesce a farli decollare. Pensi al turismo: ci sono un’infinità di enti che non servono a nulla, che rappresentano pezzi di territorio a distanza di 50 chilometri l’uno dall’altro. Fino a quando non ci sarà una politica seria per il turismo, in Puglia e in tutto il Sud non avremo sviluppo. Non si può essere così frammentati quando ormai il mondo ragiona in termini di macroterritorio. Il problema attuale, comunque, è che con meno denaro circolante il commercio va in crisi».
La sua è un’analisi pessimistica. Come vede il futuro?
«Occorre un approccio diverso al credito. È necessario valorizzare il turismo, dove una svolta potrebbe essere più rapida che nel manifatturiero: al Sud è trainante, ricco di potenzialità. Ma siamo carenti di infrastrutture. Non c’è capacità ricettiva».
Come? Ma se ci sono una grande quantità di alberghi...
«C’è tradizione di ristorazione, non nel settore alberghiero. Non si è puntato sul congressuale: dovremo ospitare la Conferenza di sistema di Confcommercio, e non c’è una struttura in grado di ospitare 300-400 persone.

Ci si deve dividere in 4-5 alberghi».
Che cosa si aspetta dalle elezioni?
«Che non s’interrompa la continuità dei progetti in cantiere».
Come sarà il 2010?
«Peggiore del 2009. Sta arrivando l’onda lunga».
PStef

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