Accesso al credito: dialogo più semplice tra banca e impresa

Da PattiChiari due iniziative al servizio delle Pmi

La crescita di un’azienda dipende dalla sua capacità di sviluppo e innovazione per poter affrontare le sfide del nuovo mercato. È necessario prevedere investimenti economici e trovare le risorse più adatte alle proprie esigenze, operazione che non è semplice. Ricorrere a servizi finanziari adeguati, rivolgendosi alle banche diventa quindi importante per ottenere un finanziamento, cioè la concessione di un prestito finalizzato alle necessità di un determinato progetto. Per fare in modo che diventino finanziabili anche investimenti, o meglio imprese, che presentano gradi di rischio più elevati, il mercato richiede vari tipi di garanzia a sostegno del credito concesso (ipoteche immobiliari, pegni su partecipazioni e titoli, ecc.).
Tuttavia, sempre più il valore dell’impresa e dei suoi business dipende non soltanto dal valore dei beni che questa possiede (ed è quindi in grado di mostrare o di dare in garanzia), ma da quello dell’attività che svolge, ovvero dalla capacità di questa attività di generare stabilmente flussi di ricavo nel tempo. È questa capacità l’unica vera «garanzia» perché solo imprese economicamente e finanziariamente sane consentono di rispettare gli impegni di rimborso presi. Ma come si valuta lo stato di salute di un’impresa? Esistono alcuni criteri fondamentali ormai riconosciuti e applicati a livello mondiale come la capacità di produrre utili adeguati rispetto alla dimensione dell’impresa, la capacità di mantenere un giusto rapporto tra debito e capitale dei soci, la competitività dei prodotti e i ricavi sottostanti. Oggi le banche italiane hanno formalizzato in un manifesto questi criteri affinché possano essere conosciuti facilmente da tutti gli imprenditori e usati come base per il dialogo tra banca e impresa. L’iniziativa «Criteri generali di valutazione del credito» del Consorzio PattiChiari è a disposizione in circa 25mila sportelli di 112 banche. Servono criteri generali per fare in modo che i prestiti bancari finanzino progetti economicamente validi, cioè che generino ricavi, e finanziariamente in equilibrio (ovvero con entrate e disponibilità finanziarie capaci di pareggiare le uscite). È bene che l’impresa che chiede un finanziamento li conosca e li usi come base per la sua stessa riflessione sulla correttezza dell’investimento o dell’operazione che sta per affrontare, proprio perché la capacità competitiva è uno degli elementi fondamentali dell’impresa. Per questo motivo la banca ha bisogno di tutte le informazioni possibili sul suo mercato di riferimento, sui suoi prodotti e sui suoi servizi e solo i clienti le possono fornire in modo dettagliato e completo. Possiamo fare degli esempi: la natura giuridica dell’impresa (spa, srl, snc, sas, ecc.

), la struttura di proprietà, il mercato di riferimento, la concorrenza, i canali di distribuzione, l’esperienza del management nel mercato di riferimento. Per rendere facile il dialogo tra banche e imprese è essenziale che le informazioni siano semplici

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