Addio continuità e il cda chiede l’intervento del commissario

da Milano

Nell’arco di poche ore, con due atti ormai scontati, si è avviato il nuovo destino dell’Alitalia. Nella mattinata, un consiglio di amministrazione nervoso riunito in un’atmosfera drammatica, ha chiesto l’ammissione alla procedura di amministrazione straordinaria, secondo le norme approvate l’altro ieri dal Consiglio dei ministri. Nel pomeriggio, lo stesso presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi - suggellando con la propria firma la solennità dell’atto - ha firmato il decreto per la nomina di Augusto Fantozzi, avvocato ed ex ministro, all’incarico di commissario. Il cda aveva, in precedenza, esaminato i conti del semestre gennaio-giugno, e, prendendo atto delle perdite, aveva constatato l’impossibilità di garantire alla società il requisito di continuità aziendale, richiesto dalla legge. In sede di approvazione del bilancio, tale requisito era stato confermato per 12 mesi; ma il mancato impegno non sarà imputato al cda, che ha ottenuto garanzie governative in questa direzione.
Mancanza di continuità aziendale non significa mancanza di continuità operativa. Anche ieri gli aerei sono decollati e atterrati, così come faranno oggi e domani. Solo che da questo momento l’intero gruppo è sottoposto alle decisioni del commissario: il quale potrà negoziare cessioni di rami d’azienda in tempi e modi semplificati. Sarà questo il compito di Fantozzi fin da lunedì: identificare, insieme ai compratori, il perimetro della Nuova Alitalia, e provvedere, contemporaneamente, a destinare al meglio le attività non produttive di profitti.
Le perdite del semestre non sono state comunicate, anche perchè la semestrale non è stata, ovviamente, approvata. Il rosso è stimato in 400 milioni, o più. È stata invece resa nota la posizione finanziaria netta al 31 luglio.

L’indebitamento, in un mese, è aumentato di 57 milioni, portando il debito complessivo del gruppo a 1.172 milioni (escluso il prestito-ponte). La cassa si è depauperata di 61 milioni (16,3%), scendendo a 314 dai 375 del 30 giugno. Sono stati bruciati due milioni al giorno.

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