Aerei, navi, blindati: l’Italia della Difesa sbarca negli Emirati

Aerei, navi, blindati: l’Italia della Difesa sbarca negli Emirati

da Abu Dhabi

Finmeccanica aprirà entro l’estate un proprio ufficio commerciale ad Abu Dhabi, per supportare le numerose campagne di vendita in corso nel paese. La più importante riguarda la gara indetta dall’aeronautica per 60-70 velivoli da addestramento, per un valore stimabile in 1,2-1,3 miliardi di dollari. AleniaAermacchi ha proposto due dei suoi aerei, l’M-311 per addestramento basico e l’M-346 per quello avanzato. Forse già a fine anno gli Emirati Arabi Uniti annunceranno il vincitore, mentre presto saranno scelti due finalisti.
I concorrenti sono la Corea del Sud con il T-50 e la Gran Bretagna con l’Hawk. Carmelo Casentino, ad di AleniaAermacchi, ha detto che è stata offerta agli Emirati Arabi Uniti una cooperazione nello sviluppo e produzione dell’M-346, mentre è stato individuato un forte partner locale, la società di investimenti Mubadala. Certo le possibilità di successo aumenterebbero se l’Italia si decidesse ad acquistare un piccolo numero di questi aerei, perché è difficile ottenere successi export, a dispetto dell’eccellenza del prodotto, se il velivolo non è adottato dal cliente nazionale. Una soluzione potrebbe essere trovata con l’intervento del ministero dello sviluppo economico, visto che la Difesa dice di non aver un euro, ma la finestra temporale per non perdere l’occasione è molto stretta.
Al salone della difesa Idex in corso in Abu Dhabi i programmi di acquisizione in discussione sono molteplici. Del resto dal 2000 al 2005 i paesi del Golfo hanno speso 233 miliardi di dollari per la difesa, altri 36 solo nel 2006 ed è previsto un ulteriore incremento.
Le aziende italiane stanno ad esempio discutendo la realizzazione di due fregate lanciamissili da parte di Fincantieri, con armamento Oto Melara ed elettronica Selex SI, l’acquisizione di sistemi di guerra elettronica (Elettronica), velivoli senza pilota (Galileo Avionica), aerei da trasporto militari e da pattugliamento marittimo (Alenia Aeronautica e Piaggio), armi leggere (Beretta), munizionamento (Simmel), missili (Mbda), veicoli tattici ruotati e autocarri (Iveco). AgustaWestland sta consegnando agli Emirati 8 elicotteri da trasporto pesante CH-47 «ricostruiti», ex libici, mentre Oto Melara e Selex Sistemi Integrati equipaggeranno le sei corvette lanciamissili classe Baynunah in costruzione.


I rapporti tra Emirati Arabi e Italia sono eccellenti, spiega l’ambasciatore Paolo Dionisi, e c’è una ottima collaborazione con le forze armate locali, come testimonia la presenza al salone del sottosegretario alla difesa Lorenzo Forcieri, del generale Gianni Botondi, segretario generale della difesa, dell’ammiraglio Paolo La Rosa, capo di stato maggiore della Marina, che hanno incontrato i loro omologhi degli Emirati, mentre due unità navali italiane sono ormeggiate in porto.
Tuttavia la competizione con i concorrenti americani, europei e russi è feroce e per aver successo occorre l’impegno dell’intero sistema paese. Cosa che non sempre riesce all'Italia.

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