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Aggiornato alle ore 23:28

Nel filmato, l'uomo punta il dito contro Netanyahu, accusandolo di aver lasciato gli ostaggi a morire. Il video si chiude con un messaggio di Hamas: "Solo un cessate il fuoco li farà tornare vivi. Il tempo sta scadendo"

Filippo Jacopo Carpani
Il video dell'ostaggio Maxim Harkin diffuso da Hamas

) La polizia dell'Idaho, negli Stati Uniti, ha affermato che sette persone sono morte dopo che un pick-up e un furgone turistico si sono scontrati nell'Idaho orientale, vicino al Parco Nazionale di Yellowstone. Tra le vittime c'è anche una donna nata a Milano. L'incidente è avvenuto poco prima delle 19.15 di ieri (le 3.15 in Italia) su un'autostrada vicino all'Henry's Lake State Park, a circa 25,75 km a ovest del Parco Nazionale di Yellowstone. Entrambi i veicoli hanno preso fuoco dopo l'incidente. Il conducente del pick-up Dodge Ram è morto, insieme alle sei persone che si trovavano all'interno del furgone Mercedes, che trasportava un gruppo turistico di 14 persone. L'incidente rimane oggetto di indagine.

LaPresse

Il numero degli aspiranti preti è drasticamente calato negli ultimi 50 anni. La Chiesa rilancia le parole di Papa Francesco per “la ricerca di operai per le messe”

Maria Sorbi

L’emozionante tributo dei compagni di squadra del 26enne ucciso a Monreale: la bara in campo e l’ultima rete

Massimo Balsamo

Goro, Ferrara. È il 30 settembre 1988 quando il corpo di Willy Branchi, 18 anni, viene trovato nudo e massacrato vicino all’argine del Po. Colpito con una pistola da macello, il volto è irriconoscibile. Da allora, solo silenzi, depistaggi e segreti mai svelati. Festini, abusi, lettere anonime, un parroco che ritratta. Cosa nasconde davvero questo piccolo paese? E perché, dopo 37 anni, nessuno ha ancora trovato il coraggio di dire la verità?
Ne abbiamo parlato con Alessandro Politi, giornalista investigativo e docente all’Università degli Studi di Milano, per un’analisi oggettiva sui punti controversi del caso.

Alessandro Politi
Chi ha ucciso Willy Branchi? Un silenzio lungo 37 anni

La Cia ha diffuso due video "promozionali" volti a reclutare i funzionari cinesi e convincerli a diventare spie statunitensi. L'agenzia di intelligence Usa è infatti impegnata in una campagna di reclutamento di agenti stranieri e nel suo mirino ci sono prima di tutto i cittadini d'oltre Muraglia. I filmati raccontano le probabili ansie di alcuni membri della macchina burocratica del Partito Comunista Cinese: quelle di restare incastrati in un umile lavoro di assistenza agli ordini di un capo sempre più ricco e corrotto o, peggio, di diventare vittime delle purghe del presidente Xi Jinping (le stesse che hanno preso di mira milioni di membri del partito a tutti i livelli). "Oggi la Cia ha diffuso dei video in lingua cinese con l'obiettivo di reclutare funzionari cinesi per ottenere informazioni segrete", ha spiegato il direttore della Cia, John Ratcliffe, che ha promesso di rendere la Cina una priorità assoluta per la raccolta di informazioni degli Stati Uniti.

Redazione
I video della Cia per reclutare nuove spie in Cina

Dopo una notte elettorale segnata da un tracollo per il Partito Conservatore, i risultati delle amministrative in Gran Bretagna consegnano una fotografia chiara: Reform Uk avanza a grandi passi, mentre i Tory crollano e anche il Labour incassa battute d'arresto. I conservatori stanno perdendo due seggi su tre nei consigli locali e, rispetto al 2021, il loro consenso risulta in calo di oltre 28 punti. Il colpo più duro è arrivato dal consiglio di Newcastle-under-Lyme, dove i conservatori partivano da 53 seggi su 62: ora ne hanno perso il controllo, e Reform Uk ha già conquistato 34 seggi, superando la soglia necessaria per la maggioranza assoluta

Francesco Giubilei
Perché è importante la vittoria di Farage

Si è tenuta in Vaticano un'altra congregazione di Cardinali in vista del Conclave che comincerà le operazioni di voto il 2 maggio. Al termine della riunione le eminenze sono uscite, senza però rilasciare interviste ai giornalisti e ai cronisti presenti. (Alexander Jakhnagiev)

Agenzia Vista
Conclave, l'uscita dei cardinali dalla congregazione del 2 maggio
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