Genova è tra le prime città italiane protagoniste del progetto «Un cuore in stazione», messo a punto da Enel Cuore Onlus e Ferrovie per l'accoglienza dei senza fissa dimora e dei soggetti emarginati che vivono nei pressi delle stazioni ferroviarie. E mentre il Comune annuncia «lallestimento di ulteriori posti letto di emergenza per garantire un riparo notturno» ai clochard, Enel e Ferrovie si impegnano decisamente a sostegno dell'emarginazione, in particolare delle persone senza fissa dimora «perché possano ricevere accoglienza e l'opportunità di riavvicinarsi alla famiglia e di reinserirsi nella comunità».
Il progetto prevede nei prossimi tre anni l'ampliamento e la creazione di centri di accoglienza che si trovano nei pressi di 18 stazioni ferroviarie sparse su tutto il territorio. La stazione di Cornigliano, dove verrà ampliato un Help Center, sarà tra le apripista del progetto, insieme a Roma Termini, Napoli Centrale, Pescara, Catania. Le Ferrovie metteranno a disposizione immobili di proprietà nei pressi delle stazioni ferroviarie mentre Enel Cuore Onlus (che ha destinato un contributo di 3 milioni di euro) finanzierà gli interventi di ristrutturazione dei locali e acquisterà attrezzature e materiali utili per le finalità del progetto. I centri di accoglienza saranno gestiti dalle associazioni del territorio che, oltre ad offrire servizi di prima accoglienza, orienteranno gli utenti nell'accesso ai servizi e alle strutture sociali e sanitarie, li aiuteranno ad ottenere documenti e faciliteranno la ricerca di un impiego. «L'emarginazione sociale - sottolinea il presidente di Enel Cuore Onlus, Fulvio Conti - rappresenta oggi più che mai un'emergenza cui rispondere con interventi mirati per alleviare il disagio, con strutture e servizi di accoglienza». Dal canto suo, Mauro Moretti, amministratore delegato delle Ferrovie, dichiara che «il recupero di situazioni disagiate è espressione di una responsabilità sociale a cui tutte le grandi aziende, comprese le Fs, sono chiamate».
Intanto i nuovi posti letto messi a disposizione dei senza dimora da Tursi (che così riconosce implicitamente linsufficienza delle misure finora adottate) vanno ad aggiungersi ai dieci già disponibili dai giorni scorsi, e verranno posizionati nella struttura di Villa San Teodoro, in via Dino Col, grazie alla collaborazione dei volontari della Protezione civile e delle associazioni di volontariato.
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