Airbus, cessioni per abbassare i costi

da Milano

Manfred Bischoff, il co-presidente tedesco di Eads (il gruppo europeo di difesa e aerospazio, che già controllava l’80% di Airbus, ha ieri finalizzato l’acquisto della partecipazione del 20% per 2,75 miliardi di euro), non esclude la vendita di impianti della stessa Airbus, nell’ottica di ricavarne una riduzione dei costi di esercizio. Ma «se è solo per cambiare proprietà non ne vale la pena», ha precisato Bischoff in un’intervista all’International Herald Tribune, senza fornire alcuna indicazione sui Paesi per cui si studia un’eventuale cessione degli impianti. A seguito della crisi dovuta ai ritardi sull’A380 Superjumbo, Airbus deve procedere a una profonda riorganizzazione delle linee produttive, spesso caratterizzate da sovrapposizioni e sdoppiamenti, a tutto svantaggio di costi ed efficienza. Ieri il produttore aeronautico ha smentito le indiscrezioni di stampa secondo cui intenderebbe cedere cinque impianti in Germania, in cui lavorano circa 6.600 addetti.

Intanto Lufthansa ha confermato l’ordine di 30 Airbus già annunciato a settembre accompagnandolo con un’opzione per altre 30 aeromobili. Lo ha annunciato ieri il costruttore europeo. Il valore del contratto si aggira attorno ai 3 miliardi di dollari. Quello delle opzioni è valutato in 2 miliardi. Airbus non ha comunicato la data delle consegne.

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